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alle 18.45
Livio Costarella
01 Giugno 2020
Saranno gli splendidi Giardini del Quirinale, con la loro natura silenziosa e il verde armonico che ne caratterizza l’architettura, il teatro all’aperto del primo vero concerto sinfonico ufficiale, post pandemia.
L’evento si svolgerà oggi alle 18,45 (trasmesso in diretta su Rai 1 e su Radio 3), e sarà dedicato al ricordo delle vittime del Covid-19: protagonisti l’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma e il suo direttore musicale, Daniele Gatti, per celebrare anche la Festa della Repubblica, alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella. Nella compagine orchestrale il primo contrabbasso è il musicista barese Giovanni Rinaldi, noto anche come direttore d’orchestra e camerista in svariate formazioni.
Si tratterà senza dubbio di un concerto sui generis, dato che si svolgerà senza la presenza del pubblico e nel rigoroso rispetto delle norme di sicurezza.
«Prima tra tutte la distanza tra i professori d’orchestra - spiega Rinaldi -, in questo caso si esibirà l’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma in formato ensemble, composto da una quindicina di strumentisti ad arco. Saremo tutti a distanza di due metri l’uno dall’altro, e suoneremo con la mascherina. È una sensazione certamente strana e unica, se vogliamo, ma necessaria: abbiamo provato già nella Cappella Paolina, con una buona acustica che ha confermato la compattezza del gruppo.
Anche se stare a distanza di due metri dal tuo “vicino” di reparto è singolare: sembra quasi di essere un po’ tutti dei solisti. Il concerto si terrà all’aperto e avremo una situazione sonora diversa, ma l’edificio che cinge lo spazio in cui ci esibiremo costituisce comunque una protezione per la dispersione sonora, garantendo la qualità del suono».
Il programma del concerto alterna autori italiani e repertorio musicale europeo, grandi classici e pagine che hanno segnato la storia musicale del Novecento.
Dopo l’inno nazionale, eseguito in una inedita e intimista trascrizione per archi dello stesso Gatti, il Presidente della Repubblica rivolgerà un saluto ai telespettatori. Poi spazio all’Adagio e Fuga K 546 composto da Mozart nel 1788 e fortemente influenzato dalla scienza contrappuntistica di Bach; Silouan’s song, scritto nel 1991 dall’estone Arvo Pärt e dedicato alla figura del monaco ortodosso noto come Silvano del Monte Athos.
Seguono il Concerto grosso in re minore op. 3 n. 11 per due violini, violoncello e archi di Antonio Vivaldi, l’elegia Crisantemi, che Puccini scrisse nel 1890 in una sola notte, per la morte di Amedeo Ferdinando Maria di Savoia, Re di Spagna e primo Duca d’Aosta; Langsamer Satz di Anton Webern, scritto nel 1905 come un condensato di infinite sfumature di sentimento. Infine l’Aria dalla Suite n. 3 BWV 1068 di Johann Sebastian Bach, nota come «Aria sulla quarta corda».
«È un impaginato che ci parla da vicino della tragedia da cui stiamo uscendo - conclude il contrabbassista -, guardando però a una luce di speranza. È il mio primo concerto in assoluto dopo il lockdown, e spero si potrà pian piano tornare alla normalità, anche per il nostro mestiere di musicisti».
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