Tra il 23 ottobre e i primi giorni di novembre di sessant’anni fa a Budapest scoppia l’insurrezione contro il governo Rákosi e l’invadente presenza sovietica nel Paese. La radio magiara diffonde in tutto il mondo il suo grido di libertà ma l’Ungheria rimane sola. L’Onu è coinvolta nella contemporanea crisi di Suez e il mondo resta spettatore. Gli ungheresi si battono con grande coraggio per la loro indipendenza, per le strade scorre molto sangue, i morti saranno diverse migliaia. All’inizio della rivolta Mosca sembra voler trattare, ma nei primi giorni di novembre con numerose forze abbatte ogni resistenza e a Budapest restaura il vecchio regime imponendo l'ortodosso Kadar. A quel punto molti ungheresi decidono di lasciare il proprio Paese per rifugiarsi in Occidente.
Michele Massa, Bologna