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Marcello Buttazzo, Lequile (Lecce)
13 Ottobre 2016
Mi sarei aspettato da Roberto Benigni, che un tempo prendeva Berlinguer in braccio, che ha osannato in programmi televisivi la bellezza della nostra Costituzione, che si fosse schierato risolutamente per il “no”. Dario Fo ha gridato al “tradimento”, dimenticando che anche lui, il premio Nobel per la Letteratura, in passato era un comunista convinto e acceso: ora è un grillino praticante. Personalmente, non mi è piaciuta la sortita di Benigni a favore del “sì”, ma ho trovato più stridenti e volgari le dichiarazioni di alcuni politici (Salvini e Brunetta in testa), che, senza perifrasi alcuna, hanno così liquidato l’attore e regista de “La vita è bella”: “È un comico ignorantello”. In Italia, non puoi esprimere un parere che vieni lapidato. Chi s’è messo al riparo da critiche è lo showman Fiorello, che ha sostenuto: “Il 4 dicembre io voto Forse”:
Marcello Buttazzo, Lequile (Lecce)
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