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Troppi detenuti e poca sicurezza: a Taranto agenti penitenziari protestano davanti al carcere

 
Redazione online

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Incatenati davanti al cancello d'ingresso hanno anche bruciato i tesserini

Mercoledì 04 Maggio 2022, 14:20

Alcuni agenti penitenziari del carcere di Taranto, aderendo all’iniziativa di protesta organizzata dal Sappe, questa mattina si sono incatenati davanti al cancello d’ingresso della casa circondariale e hanno bruciato in maniera simbolica copie dei propri tesserini.
I manifestanti hanno voluto evidenziare la situazione di criticità legata al sovraffollamento della struttura a fronte di una carenza di organico e richiamare l’attenzione sulle problematiche di sicurezza dopo gli ultimi episodi di aggressione al personale penitenziario.
Due giorni fa, in particolare, un agente è stato picchiato da un detenuto siciliano appartenente alla criminalità organizzata, che gli ha sferrato pugni e calci al volto. Il malcapitato rischia di perdere un occhio per le lesioni riportate. Gli agenti hanno indossato le magliette con la scritta «Basta aggressioni» e «Giù le mani dalla Polizia penitenziaria» e mostrato alcuni cartelli con le proprie rivendicazioni, senza risparmiare critiche al provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria Giuseppe Martone e al ministro della Giustizia Marta Cartabia.
«Gli agenti a Taranto - ha dichiarato Federico Pilagatti della segreteria nazionale del Sappe - non ce la fanno più. I numeri parlano chiaro: l’organico era parametrato per 350 detenuti, ora ce ne sono 700. Si può immaginare in che condizioni gli agenti siano costretti a lavorare. Poi non si può parlare nemmeno di rieducazione perchè ci sono solo 3-4 educatori per l’intera popolazione detenuta». Il sindacalista ha ricordato che «nei giorni scorsi un detenuto si è suicidato e un collega agente è stato gravemente ferito da un detenuto. La sicurezza ormai è ai livelli minimi. Insistiamo nel chiedere il passaggio della polizia penitenziaria alle dipendenze del Ministero degli Interni. Oggi - ha dichiarato infine Pilagatti - sono state bruciate copie dei tesserini ma se non si prenderanno provvedimenti i colleghi in massa chiederanno di lasciare l'amministrazione penitenziaria».

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