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Da Bari alla Polinesia, la storia di Francesca: la ragazza che nuota con le balene

Da Bari alla Polinesia, la storia di Francesca: la ragazza che nuota con le balene

 
Enrica Simonetti

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Enrica Simonetti

Francesca Lananna, docente con la valigia che a soli 31 anni ha già fatto mille esperienze nella natura che ama. Adesso aggiunge anche una vita under-water, un’esistenza subacquea a tu per tu con le megattere

Sabato 10 Maggio 2025, 19:01

19:08

BARI - Scesa dalla casa sull’albero, ha cominciato a nuotare con le balene. Non è consueta la vita della barese Francesca Lananna, una docente con la valigia che a soli 31 anni ha già fatto mille esperienze, soprattutto open air, nella natura che ama. Adesso aggiunge anche una vita under-water, un’esistenza subacquea a tu per tu con le megattere della Polinesia francese, a Moorea, dove vive da tempo. Un tempo, la sua casa era una palafitta poggiata su un albero, con le frasche al posto delle pareti, mentre ora vive la sua giornata di lavoro attorniata dalle acque smeralde dell’isola vulcanica, una specie di paradiso terrestre non lontano da Tahiti. A Francesca l’insegnamento piace, tanto che ha cominciato lasciando Bari dall’età di 22 anni trasferendosi per tre anni a Londra, dove ha studiato per lavorare come insegnante di inglese.

Dall’incontro con una fotografa subacquea francese è partita l’avventura polinesiana, con i corsi di lingue impartiti anche online. Piedi nella sabbia, sguardo puntato al mare, la sua eterna passione: Francesca dice semplicemente di aver “deciso di dare una svolta alla carriera di insegnante”, ma è chiaro che sempre di insegnamento si tratta, dato che ora è diventata guida acquatica e il suo mestiere è far imparare i turisti a nuotare con le megattere, le razze, gli squali, le tartarughe e i pesci tropicali. Insegnamento bilingue, dato che cercavano qualcuno che – come lei – conoscesse inglese e francese. E così, la prof di lingue è diventata prof di oceani.

“Il capitano di barca, Arii (che significa “re” in tahitiano) – racconta - aveva bisogno di una guida bilingue e mi ha indirizzato verso la formazione da fare per conseguire il diploma di guida acquatica. E così ho iniziato a lavorare sulla sua barca, e in seguito anche per diverse altre compagnie oltre alla sua, come guida per accompagnare i turisti a nuotare con le balene e non solo”. Ma cosa si prova laggiù, nel profondo delle acque a tu per tu con una megattera? “Da tanti definito come “il mestiere più bello del mondo”, essere una guida in Polinesia regala tantissime emozioni, in particolare quando le interazioni con la fauna marina raggiungono una certa intensità: lo scambio di sguardi con una megattera è una delle esperienze più significative nell’ambito delle connessioni tra uomo e animale. Negli ultimi tempi, le megattere si sentono sempre più a proprio agio in compagnia degli esseri umani, e ce lo fanno capire mostrando curiosità e vicinanza, scrutandoci e mostrando comportamenti sempre più prossimi e giocosi nei nostri confronti. Naturalmente, si tratta di una generalizzazione - ci sono anche tante balene più timide e con le quali stiamo attenti ad approcciarci in totale discrezione senza infastidirle”.

In realtà non è una nuotata per tutti: l’attività di whale-swimming oggi è diventa ancora più autentica e riservata a pochi: da 12, i gruppi si sono ristretti a 6 e i prezzi sono aumentati. Bisogna inoltre essere abili nuotatori o comunque a proprio agio in mare aperto, perché nuotare in pieno oceano può spaventare chi non ha una grande acquaticità. Chi non se la sente, osserva le balene dalla barca, fa snorkeling nella calma della laguna e cioè la parte protetta dalla barriera corallina e meno profonda. La Polinesia è un sogno di molti: il periodo dell’osservazione delle megattere va più o meno dal 20 luglio al 20 novembre ma tutto l’anno si può vivere a contatto con una natura splendida. Francesca da un anno ha anche lanciato un nuovo progetto chiamato “Te Terera” (il viaggio) che coesiste con il lavoro di guida acquatica: l’organizzazione di viaggi low-cost per rendere la Polinesia accessibile a tutti. “Non molti sanno che si può viaggiare in Polinesia anche senza aspettare il viaggio di nozze. A

d oggi, esistono voli e strutture dai prezzi molto inferiori rispetto ai classici resort. Propongo agli italiani un soggiorno autentico per scoprire il vero lato della Polinesia, senza spendere un occhio della testa, dialogo con loro attraverso le mie pagine Instagram e trovo tutto questo una nuova occasione della mia vita, che voglio vivere a pieno, senza rimandare, perché le opportunità del momento presente non saranno sempre lì ad aspettare. Ho imparato a cogliere ciò che l’universo mi offre e che la positività attira positività: il nostro prossimo è lo specchio di noi stessi”. I ritmi lenti, le nuotate, i piccoli gruppi: a detta di Francesca, la vita polinesiana è una vita slow. Certo, non è tutto meraviglia, anche lì ci sono mille problemi, non ultimo l’alcolismo, ma la gente è sorridente, di cuore, presa dalla voglia di far festa. “Si vive secondo i ritmi della natura, ci si sveglia e si va a dormire col sole, salvo, ovviamente, eccezioni. E’ una vita calma e allo stesso tempo ricca di incontri, belle energie, sport acquatici, pesca, tramonti. Un’abitudine che molta gente ha è proprio quella di andare a guardare il tramonto, che diventa non più un momento transitorio tra giorno a notte come avviene in molte città, ma un vero e proprio evento naturale da osservare, un momento di pace e legame con la natura”. E già immaginiamo quel mare, quelle anime liete, quegli sguardi dolci e infantili, come nei dipinti di Gauguin.

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