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Asl Bari, le urgenze finiscono nel cartone per chi non sa mandare mail

 
Rita Schena

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Rita Schena

«Molti anziani non hanno la possibilità di mandare le richieste per email e sono penalizzati dalle lunghe attese»

Giovedì 27 Maggio 2021, 11:00

BARI - La porta è chiusa. Alcune persone aspettano fuori. Ogni tanto una guardia giurata apre la porta, chiede quali sono le necessità e consegna i modelli necessari da compilare. L'ufficio è quello del Distretto socio sanitario Asl Bari al rione Carrassi. In altri tempi il via vai di gente sarebbe stato molto intenso, ora invece le voci sono pacate. Ogni tanto si crea un po' di coda. Ieri mattina anche una suora in attesa. «Mi spiace ma per il suo problema deve andare dalla Asl in via Fani», le sta spiegando l'uomo addetto all'ingresso. «Ma io sto venendo da via Fani, dove mi hanno detto di far capo qui». La guardia le chiede di aspettare un attimo, poi torna con alcuni moduli. «Ecco guardi, può vedere di fare via mail. Così evita di fare su e giù. Questi sono i documenti da compilare. Poi li scannerizza e li invia». La suora resta un po' perplessa. Ringrazia, prende i documenti e va via.

«Ecco vede? È così ogni giorno. E oggi è una giornata tranquilla, ma a volte c'è chi si spazientisce e alza la voce. Allora capita di essere costretti a chiamare anche la Polizia». Gino Schirone è consigliere del Municipio 2 e dipendente della Asl negli uffici di via Federico Vecchio, il suo è un appello accorato: «Per favore riaprite le sedi Asl e riattivate i servizi territoriali». «Io vorrei capire perché continuano a non riprendere con i servizi di sportello – spiega -. Come dipendenti siamo tutti vaccinati. In giro stanno riaprendo tutto. A parità di livello di rischio perché una cassiera di supermercato deve lavorare con gli utenti e noi no? Non c'è un motivo valido. Noi forniamo risposte ai cittadini, svolgiamo un servizio più che essenziale e invece la chiusura degli sportelli fisici sta creando una serie di disservizi. Da giorni sono in tanti a chiamarmi, sia per il mio ruolo di consigliere, sia come dipendente Asl. Le persone specie più anziane non hanno la possibilità di mandare le loro domande email e si trovano penalizzate con attese lunghissime. Ecco guardi, quando ci rendiamo conto che le necessità sono urgenti, o che il cittadino non ha la possibilità di usare un indirizzo mail, abbiamo creato una sorta di contenitore. Anche solo per venire incontro ai più anziani».

Il «contenitore» altro non è che una scatola di cartone posta fuori dagli uffici. Quando un utente bussa alla porta spiega la sua necessità, l'agente di vigilanza consegna i moduli e poi magari il giorno dopo queLla stessa persona imbuca la domanda da risolvere. Gli uffici di via Federico Vecchio svolgono, tra gli altri, il ruolo di anagrafe sanitaria, quindi addetti a risolvere tutti i problemi legati ai numeri di tessera sanitaria, dal cambio del medico, all'assegnazione di codici di esenzione. Alla fine delle ore di lavoro la cassetta viene ritirata e tutte le domande finiscono sulle scrivanie per essere visionate e trovare una soluzione. «Ma così non si può andare avanti – sottolinea Schirone -. Dobbiamo dar corso alle mail che arrivano e alle domande urgenti. Ne siamo travolti, non si riesce a star dietro. Tra l'altro ci hanno cambiato la piattaforma informatica di lavoro, che è quelmolto più lenta del sistema precedente. Per ogni pratica ci vuole almeno un quarto d'ora. E sperando che tutta la documentazione vada bene! Altrimenti devi rispondere email o provare a chiamare se è stato indicato un numero di telefono... A sportello era tutto diverso. Avevi il contatto diretto con l'utente, se non aveva portato tutto ti riuscivi a spiegare, a volte riuscivi a risolvere direttamente, ma per mail come si fa? Noi operatori siamo esasperati. E le liste si allungano a dismisura. Operazioni che a sportello possono essere fatte in due minuti, ci mettono giorni. Non è più una cosa sostenibile. Gli uffici devono riaprire al pubblico».

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