Il 6 dicembre 2017, proprio nel giorno della festa di San Nicola di Bari due anni e mezzo fa, la “doccia fredda” del blocco dei lavori. Lunedì scorso 3 agosto, esattamente 528 anni dopo la partenza di Cristoforo Colombo alla “scoperta delle Americhe”, sono ripartiti a New York i lavori per la costruzione della nuova chiesa di San Nicola, a Ground Zero, progettata dall’architetto spagnolo Santiago Calatrava e cofinanziata dal Comune di Bari con 300mila dollari.
Il sindaco di New York, Bill De Blasio, il governatore Andrew Cuomo e l’Arcivescovo Elpidophoros, Metropolita della Chiesa greco-ortodossa in America (committente dell’opera), hanno partecipato alla cerimonia che ha segnato la ripartenza, rallentata anche dal blocco della pandemia da Coronavirus.
«La ripresa dei lavori evoca il messaggio di questi tempi difficili: ricostruiremo come abbiamo fatto dopo l’11 setttembre e sarà meglio, più forte, con più solidarietà, più fede e più spirito comunitario di prima» ha detto Cuomo davanti all’edificio a cupolette ispirato, ma in miniatura, a Santa Sofia.
Un parallelo polemicamente sottolineato dal Metropolita Elpidophoros che ha alluso alla conversione dell’edificio di Istanbul in moschea da parte del presidente turco Recep Tayyip Erdogan: «La più grande chiesa nella storia del mondo ci è stata sottratta in un atto di dominazione e sciovinismo».
Unico edificio religioso a New York raso al suolo nelle stragi terroristiche dell’11 settembre, la chiesa di San Nicola di prima delle stragi era ospitata in un edificio ricavato in una vecchia osteria su Cedar Street: primo approdo negli Anni Venti degli emigrati greci sbarcati a Ellis Island, nel tempo aveva avuto frequentatori illustri tra cui l’attore Terry Savalas (il Kojak televisivo) e prima ancora l’armatore Aristotele Onassis.
La nuova chiesa progettata dall’archistar Calatrava, è stata realizzata in cemento armato a prova di bomba, ma brillerà durante la notte grazie a un rivestimento di vetro e marmo pentelico estratto dalla stessa vena usata per il Partenone.
Ci sono voluti anni per la rinascita: se tutto andrà come nei piani la chiesetta dedicata al Patrono di Bari potrebbe riaprire ai fedeli l’11 settembre 2021, in occasione del ventesimo anniversario delle stragi, a un costo lievitato a 80 milioni di dollari dai 30 milioni iniziali.
I lavori per completare la nuova San Nicola nel cuore di Manhattan erano fermi a causa di problemi finanziari che hanno afflitto l’Arcidiocesi greco-ortodossa d’America.
Un brutto colpo per quella che ora sempre più viene definita a New York come «operazione resurrezione» dopo gli orrori degli attacchi terroristici dell’11 settembre alle Torri Gemelle su Manhattan, una «resurrezione» alla quale a suo tempo (era il 2002, sindaco Simeone Di Cagno Abbrescia) volle partecipare anche il Comune di Bari proprio in virtù del culto comune per San Nicola, venerato sia dai cattolici sia dagli ortodossi.
Il rilancio del progetto, dopo il crac finanziario, è arrivato con l’uscita di scena del vecchio Metropolita Demetrios (greco, 91 anni), rimpiazzato dal turco Elpidophoros (la Chiesa greco-ortodossa d’America dipende dal Patriarcato ecumenico di Costantinopoli / Istanbul, retto da Bartolomeo) e con un’iniezione di fondi di 45 milioni di dollari raccolti da un gruppo no-profit che conta tra i suoi membri il tycoon dei supermercati John Catsimatidis.