Sono cinque le produzioni che il Festival della Valle d’Itria propone quest’anno, tante quanti i secoli che copre il repertorio operistico. Ripercorrendo la data di composizione, l’opera del Seicento è “Il Xerse” (1655) di Francesco Cavalli, con la regia del martinese Leo Muscato e la direzione di Federico Maria Sardelli sul podio dell’Orchestra Barocca Modo Antiquo.
Titolo del Settecento è “La scuola de’ gelosi” (1778) di Antonio Salieri che sarà eseguita in forma di concerto dagli Allievi dell’Accademia del Belcanto “Rodolfo Celletti” e dagli studenti del Conservatorio “Nino Rota” di Monopoli guidati dalla giovane bacchetta di Danila Grassi.
Per l’Ottocento è stato scelto “Beatrice di Tenda”, di Vincenzo Bellini che vedrà la concertazione del direttore musicale del Festival Fabio Luisi, sul podio dell’Orchestra del Teatro Petruzzelli di Bari.
A “rappresentare” il XX secolo e a inaugurare la 48a edizione, è “Le joueur” di Sergej Prokof’ev, con Jan Latham Koenig che guiderà l’Orchestra del Petruzzelli di Bari.
Chiude una prima mondiale assoluta: “Opera italiana” di Nicola Campogrande, composta nel 2010 su libretto di Elio e Piero Bodrato, che andrà in scena con la direzione d'orchestra di Alessandro Cadario.