Trani - Nonostante fino a qualche giorno fa sia stato soltanto parzialmente aperto, con orari a singhiozzo e senza alcuna attività al suo interno, il Castello svevo di Trani è stato il terzo bene della Direzione regionale dei musei più visitato in Puglia.
Magia di un contenitore finora senza il contenuto, ma che adesso finalmente un primo contenuto di valore lo ha. Ed allora, grazie alla mostra delle opere di proprietà della regina Margherita, le cose dovrebbero cambiare decisamente in meglio, tenendo anche conto del fatto che il personale è raddoppiato, che altre unità lavorative sono in arrivo ed altri allestimenti sono prossimi a prendere forma per dare sempre più un senso ad un bene che, finalmente, sembra prepararsi a riprendere il volo.
Ed allora quella che si è vissuta mercoledì sera non è stata soltanto la serata inaugurale di un’esposizione, ma una piena immersione nella storia e nel bello, spinti da una sete di cultura che si avverte nella popolazione, con tantissimi cittadini in coda per visitare la mostra delle opere uscite dai depositi di Palazzo Reale di Napoli per essere esposte per tre anni nel castello di Trani.
C’è una voglia irrefrenabile di beni culturali, ma il Ministero ed i suoi uffici periferici non sempre riescono ad assecondarla. Ma quando questo accade, come nel caso di specie, allora tutto cambia e tutto è possibile. Vi è poi un termine spesso abusato - fare rete - ma mai come in questo caso fondamentale per centrare gli obiettivi: tutti gli enti e istituzioni interessati devono remare dalla stessa parte, ed anche gli stessi musei pugliesi devono escogitare soluzioni sempre più moderne per rafforzare la loro attrattività. In questo senso, il biglietto cumulativo di imminente istituzione per unire nelle visite Trani e Castel del Monte rappresenta un nuovo, fondamentale strumento di promozione del territorio della Bat. Ma poi a Trani c’è anche il futuro urbanistico dell’area, con un castello sul mare una parte del quale, però, è ancora oscurata da una ex distilleria che deve essere demolita ed al posto della quale deve sorgere un parco.
Il castello ha già un secondo ponte levatoio che lo collega con la futura area verde, ma dove finiscono i compiti di chi lo gestisce iniziano gli impegni di un’amministrazione comunale che, adesso, deve sfruttare quei 15 milioni di finanziamento statale Pinqua per creare il grande parco che cambi davvero lo scenario del luogo. Attendendo ciò, ecco arrivare questo pregevole regalo della mostra triennale dedicata all’amata regina. Nel 1928 al Palazzo Reale di Napoli giungono 39 dipinti, 7 bronzi, due sculture in marmo ed una terracotta, inventariati in un documento recante la dicitura «Elenco delle opere d’arte che da Palazzo Margherita partono per Napoli», datato 2 aprile 1928.
Si tratta di opere “moderne”, di autori la cui biografia non inizia prima del 1840 e di diversa provenienza: milanese, veneta, torinese, romana, con tre soli dipinti di scuola napoletana. Alcuni sono stranieri come lo spagnolo Villegas, il tedesco Von Bartels, Alfred Smith, di nascita francese e l’americano Richard Miller. Rispetto all’inventario, oggi sono 29 le opere conservate, poiché i bronzi e una scultura in marmo sono andati perduti. Nel dicembre 2004 la collezione è stata esposta nel Salone d’Ercole del Palazzo Reale di Napoli in una mostra dal titolo “L’Inventario della Regina Margherita di Savoia” e, successivamente, custodita nei depositi.
Oggi arrivano a Trani grazie a «100 opere tornano a casa», un progetto nazionale «che rientra pienamente nella filosofia della Direzione generale dei musei - sottolinea il direttore generale, Massimo Osanna», che da sempre punta alla valorizzazione dei depositi perché lo straordinario patrimonio custodito sia restituito al pubblico. L’allestimento che darà nuova linfa al Castello di Trani è una tra le numerose iniziative promosse per rafforzare la rete dei musei italiani, secondo quanto previsto dal Sistema museale nazionale, nell’ambito di un progetto a lungo termine che mira a far conoscere l’immenso patrimonio culturale di proprietà dello Stato».
L’allestimento ed il castello saranno visitabili negli orari di apertura con il normale biglietto di ingresso: intero 5 euro; ridotto 2 euro. Il castello sarà fruibile dal martedì al sabato, con orario continuato, dalle 8:30 alle 18:30, mentre la domenica dalle 8:30 alle 12:30. Il lunedì sarà giorno di chiusura. I biglietti sono acquistabili automaticamente in loco, oppure on-line in prevendita sul sito della Direzione regionale dei musei di Puglia.