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A Bari il mito dei Queen rivive nelle foto di Denis O’Regan

 
Bianca Chiriatti

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Bianca Chiriatti

Inaugurata allo Spazio Murat la mostra del fotografo che conobbe da vicino Freddie Mercury e la band

Mercoledì 13 Luglio 2022, 18:46

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BARI - «O hai la magia, o non ce l’hai. Non c’è modo di lavorare per raggiungerla». È una delle citazioni di Freddie Mercury che si possono leggere nell’allestimento barese della mostra del fotografo Denis O’Regan, inaugurata questo pomeriggio allo Spazio Murat, fiore all’occhiello degli eventi del Medimex, tornato a Bari dopo anni. L’esposizione mostra una serie di scatti realizzati nel corso delle più belle tournée della band, alcuni dei quali sono diventati iconici e immortali, da quello sul palco dove Freddie Mercury indossa mantello e corona (rappresentato anche in un francobollo), a quello in elicottero dove i Queen non si vedono, ma che più di altri simboleggia la grandezza del gruppo, in quanto furono costretti a raggiungere il palco di Knebworth (Uk) dal cielo per l’enorme quantità di pubblico presente. La mostra resterà aperta e visitabile fino al 28 agosto.

Alla cerimonia di inaugurazione hanno preso parte anche il direttore artistico di Puglia Sounds/Medimex, Cesare Veronico, il Prefetto di Bari Antonella Bellomo e il sindaco Antonio Decaro: «È una mostra per il pubblico di appassionati, ma anche per chi non ha vissuto anagraficamente il successo della band, per ascoltare aneddoti da parte di un testimone. Vogliamo creare un incontro tra generazioni», così ha introdotto Veronico.

«È molto importante che il Medimex sia tornato a Bari - gli ha fatto eco Decaro - non solo con il concerto dei Chemical Brothers, ma anche con iniziative di ogni tipo, dai laboratori alle mostre. È bello che la musica sia tornata in città».

Due battute anche dal protagonista della mostra, che ha fotografato anche Bowie e Duran Duran: «È bellissimo essere in Puglia - ha dichiarato O'Regan, che è riuscito in carriera a catturare anche immagini straordinarie durante i live stessi - Freddie fuori dal palco era un'altra persona, parlava molto velocemente, diceva parolacce, simpatico, poi sul palco si trasformava». E durante il percorso tra gli scatti della mostra, ha raccontato quanto sia stata importante la componente visiva in quell'epoca, senza social o internet, quando molta gente non sapeva nemmeno che Mercury fosse nato a Zanzibar o che fosse omosessule. E quanto ancora oggi i Queen rappresentino un riferimento per appassionati e non, in tutto il mondo.

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