Bari - La città dice addio a un altro pezzo della sua storia. La pizzeria Continental di corso Cavour, dall'8 agosto abbasserà definitivamente la saracinesca: «È triste, lo so, ma dopo 54 anni dietro i fornelli non posso fare altrimenti. Devo chiudere, andare avanti non conviene più». Commenta così Mimmo Lorusso, 70 anni, cuoco e attuale proprietario dello storico locale nato nel 1966 dall'idea di suo padre Tonino. Il Continental non è solo un ristorante, ma uno scrigno di ricordi dove il tempo sembra essersi quasi fermato.
A Bari negli anni '80 e '90 era una vera e propria istituzione. Un punto di ritrovo iconico dove generazioni hanno passato cene e serate in allegria. «Chiudiamo - spiega Lorusso - sia perché non ho un seguito, mio figlio fa altro nella vita, sia perché il Coronavirus e il successivo lockdown hanno dato un colpo di grazia agli affari, contribuendo ad accelerare questo processo. Ho deciso di dire basta a questa agonia. Ho pensato anche di fare un tentativo spostando nella sala il forno e il banco pizzeria, ma non è così facile: tra burocrazia e adeguamento per le nuove normative anti Covid da rispettare, la spesa non vale l'impresa. I nostri clienti sono tutti molto dispiaciuti per questa nostra decisione, ma è qualcosa che prima o poi doveva succedere. Lo dico a malincuore, ma è così».
E alla domanda che fine farà il ristorante Lorusso replica: «Il locale rimarrà sfitto per ora. Spero di venderlo prima o poi, però al momento resterà tutto congelato».
Basta fare un giro tra i tavoli della pizzeria, con l'arredamento rimasto quasi intatto come si usava negli anni 80 e le pareti tappezzate di foto, per vivere un amarcord. Mimmo racconta con commozione gli aneddoti più curiosi della vita del Continental, prima della sua ultima cena. Qui si sono avvicendati molti vip: su tutti Franco Zeffirelli, Mike Bongiorno e Fiorello, ma anche volti noti della Rai e ultimi, ma non per importanza, i giornalisti della Gazzetta del Mezzogiorno.
Pioniere delle esibizioni culinarie sul piccolo schermo, anche al fianco di Maurizio Costanzo e Pippo Baudo, Lorusso nell'arco della sua lunga carriera ha tirato fuori dalla sua toque blanche pizze uniche e creative: «Ne abbiamo inventate 134 in questi anni, da quella con le rape a quella con le orecchiette e gli spaghetti, fino al "Bacio d'amore" un ciccio con cioccolato e panna».
Per non parlare della pizza gigante, nata in un'occasione particolare: «Siamo stati tra i primi a sdoganare la pizza gigante.
Negli anni '60 portavamo la cena ai giornalisti della Gazzetta del Mezzogiorno, occupati nella produzione del quotidiano nella storica sede di piazza Moro, prima che fosse messo in cantiere il palazzo di vetro delle Generali. Era notte fonda e io, pizzaiolo alle prime armi, dopo il turno di lavoro, ero solito prepararmi questa pizza enorme di 60 cm di circonferenza, fatta interamente a mano senza mattarello. Quella sera entrarono nel locale un gruppo di giornalisti della Gazzetta affamati, ma di pizze non ce n'erano più. Allora incuriositi dalla mia "creatura" hanno chiesto a mio padre Tonino: "Perché non ci dà quella pizza, così ce la dividiamo?". È da allora che è nata la nostra famosa pizza extra large». «Questi pezzi di storia - conclude Mimmo con un velo di malinconia - non si potranno mai cancellare, anche se il mio caro Continental non esisterà più».