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Bari, Ciardo e Salatino marziani in «Quello strano desiderio»

 
Valentino Sgaramella

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Valentino Sgaramella

La pellicola esce nelle sale il 12 gennaio 1980. È diretto da Enzo Milioni, mentre il soggetto è scritto da Nico Salatino, che è uno dei due protagonisti con Ciardo

Giovedì 02 Luglio 2020, 15:21

BARI - Così Bari conobbe il sesso, senza però saperlo né volerlo. Non è una semplice battuta, il riferimento è a un film che nelle sale cinematografiche della città e fuori riscosse un successo incredibile.
«In due giorni incassò 60 milioni di lire», ricorda oggi Gianni Ciardo. Un lungometraggio che ebbe un percorso tormentato perché il giudice all’epoca lo vietò «ai minori di anni diciotto».
«Quello strano desiderio», il cui titolo già evoca passioni incontrollabili, esce nelle sale il 12 gennaio 1980. È diretto da Enzo Milioni, mentre il soggetto è scritto da Nico Salatino, che è uno dei due protagonisti con Ciardo.

La trama in realtà si propone di rispondere a un dilemma quasi shakespeariano. Gli alieni, i marziani, come si riproducono? Subiscono anch’essi l’attrazione per il genere opposto o dalle parti del pianeta «Alpha 4» nascono sugli alberi o sotto un cavolo?

In effetti, nella pellicola due alieni residenti sul pianeta «Alpha 4» partecipano a un concorso a premi indetto dalla televisione locale «Cripto-Tivvù». In palio c’è un viaggio sulla Terra.
Un’astronave li catapulta proprio a Bari dove con i loro poteri speciali entrano nei corpi di due ignari ragionieri che lavorano alla «Gazzetta del Mezzogiorno» e che in quel momento stanno pescando nelle acque del mare di Torre Canne.

Ha inizio così la vita «normale» dei due marziani sotto forma di terrestri. Scoprono le normali pulsioni degli umani, prima fra tutte quella legata all’attrazione sessuale con tutte le implicazioni e complicazioni sul piano fisico. I contatti e le relazioni con il gentil sesso li conducono a vivere spericolate, inedite e rocambolesche avventure intrise di inevitabili equivoci.

Pian piano, conoscono, insomma, le gioie dell’amore sulla Terra, per loro una sorta di peccato originale.

Il nostro pianeta piace ai due marziani al punto che da qui non vogliono più andarsene. Terminato il viaggio premio, i loro «capi» dal pianeta Alpha 4 inviano due belle donne, in realtà agenti dei servizi segreti marziani, con il compito di farli tornare in patria. Alla fine, Peppino Scopettoni (Ciardo) e Casimiro Padolecchia (Salatino) convincono anche le due belle agenti che qui sulla Terra si vive benissimo.

Ricorda Salatino: «All’epoca la casa discografica Cavalieri era in contatto con il produttore Armando Bertuccioli e con suo figlio Francesco. Loro produssero il film, erano specializzati nella commedia sexy all’italiana. Fui chiamato a scrivere un soggetto cinematografico». Il soggetto è ritagliato su una coppia di attori comici. «Inizialmente il titolo a cui pensai fu “Terrestri si nasce”, poi lo cambiai in “Quello strano desiderio”».

Marina Lotar Frajese, attrice di origine svedese, è una delle due extraterrestri inviate speciali. «Non sapevamo quale attore coprotagonista scegliere. Inizialmente ero in contatto con Michele Volpicella, il quale stava, però, cambiando professione. Ero già amico di Gianni Ciardo, insieme abbiamo fatto anche il servizio militare. Mi venne l’idea di invitarlo a recitare con me». C’era un precedente artistico tra i due, a dicembre del 1975 avevano interpretato insieme la commedia «U cazzarizze» e per l’occasione fu inaugurato il teatro Purgatorio.

Insomma la coppia funzionava e funzionò.

«Il film costò poco, non più di 100 milioni di lire, una sciocchezza - racconta ancora Salatino -. Quando fu proiettato nelle sale baresi fu un enorme successo. Incassò più di quanto avesse fatto “Kramer contro Kramer” con Dustin Hoffman e Meryl Streep. Al cinema Palazzo c’erano code interminabili con gente in fila per un biglietto».

Salatino era reduce da altri film con la regia di Giuseppe Colizzi, che ha diretto Bud Spencer e Terence Hill: «Dio perdona io no» e «La collina degli stivali». «Con Gianni abbiamo girato le scene del film a Bari, Torre Canne e Roma. Quando gli impresari di Roma, della Titanus, notarono gli incassi del nostro film, si preoccuparono tanto - rivela - e fecero di tutto per dividere la fortunata coppia. Inviarono a Bari un grosso produttore, con l’obiettivo di rompere la coppia. Da quel momento, Gianni girò almeno una decina di film con Alvaro Vitali».

Nelle sequenze si notano chiaramente il Circolo canottieri Barion, il lungomare, corso Cavour e via Melo. I due extraterrestri alloggiano all’hotel Ambasciatori, all’epoca una modernissima opera architettonica con l’ascensore panoramico che era un valore aggiunto diventato subito «di tendenza».
Insomma, 103 minuti di risate garantite, come poi è diventata consuetudine consolidata per i due attori, registi, musicisti e drammaturghi baresi.

Narra Gianni Ciardo: «Con quel film andammo a finire in Tribunale. Qualcuno lo trasformò in un porno. Fu vietata la visione ai minori di 18 anni. Fu tutta colpa della nostra inesperienza e dell’entusiasmo». Scaturiscono una serie di accadimenti. «Mi accorsi - continua Ciardo - che c’era qualcosa di mutato durante il doppiaggio. Una volta si faceva il doppiaggio ad anelli, a pezzi. Alla fine, restava un cosiddetto codino che raffigurava una scena porno. Sul copione era scritto che un attore e un’attrice si baciano e poi fanno l’amore. Non era contemplato l’amore fisico nei dettagli. Il problema - evidenzia - è che quando si gira un film l’attore registra le scene per le quali è stato chiamato, poi il cosiddetto controcampo può raffigurare altro».

Gli extraterrestri con la vista acuta, soprannaturale, si accorgono della presenza di una coppia che fa l’amore. «Non mi avevano detto che avrebbero ripreso i dettagli e i primi piani. Durante il doppiaggio, mi accorsi di questa cosa. Chiesi spiegazioni. Mi risposero che quelle scene erano destinate per la spedizione all’estero. A quel punto, mi innervosii così tanto che feci volare per aria l’intero banco del doppiaggio - confessa il comico barese -. Tornai a Bari e presentai denuncia, assistito dal compianto avvocato Mario Russo Frattasi. Poi ci fu la visione del film al cinema Palazzo in presenza dei giudici e degli avvocati».

Anche Ciardo conferma il tentativo di dividere la divertentissima coppia Ciardo-Salatino. «A seguito della causa che intentai per il film, mi resi conto di essere rimasto solo. Nico apparentemente si ritirò senza dirmi nulla. Vi furono incomprensioni». Insomma anche Gianni sembra non escludere che qualche fattore esterno mise zizzania in modo da fermare l’ascesa artistica di una coppia che non avrebbe avuto nulla da invidiare ad altri sodalizi comici celebri del panorama nazionale.

Tra le altre location, appaiono l’hotel Levante di Torre Canne e la Cattedrale di Trani, in questo caso di notte, con i due marziani che scendono sulla Terra con due dischi volanti.

Le due belle extraterrestri che chiedono ai due di rientrare sul lontano pianeta sono Marina Lotar Frajese, che ebbe notevole successo come attrice sexy, e Antonella Antinori.

«Quel film è stato il frutto della nostra continua incoscienza - conclude Ciardo -. A Bari abbiamo girato anche sul grattacielo della Motta, in corso Cavour. Dal terrazzo scavalcavamo il parapetto e ricordo che era pericoloso».

La colonna sonora fu scritta da un altro barese, il maestro Mimì Uva.

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