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Palagiustizia a Bari, via le tende
ma protestano giudici e avvocati

 
Luca Turi

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Luca Turi

Le tende, tre tensostrutture, due da 75 mq e una da 200 mq, erano state installate lo scorso 26 maggio. Smontate dopo il dl che congela i processi fino a settembre

Domenica 01 Luglio 2018, 11:18

18:08

BARI - La Protezione civile regionale sta smantellando la tendopoli allestita nel parcheggio sterrato del Palagiustizia di via Nazariantz a Bari, dichiarato inagibile. Le tende, tre tensostrutture, due da 75 mq e una da 200 mq, erano state installate lo scorso 26 maggio per celebrare le udienze di rinvio dei processi penali senza detenuti, non potendosi tenere nel Palazzo di Giustizia a rischio crollo. Sono state utilizzate per le udienze dal 28 maggio al 22 giugno, tra temperature molto alte, zanzare, gatti e allagamenti a causa dei temporali.

Nell’area della tendopoli erano stati montati persino un totem con le indicazioni, su fogli di carta, delle tre aule da campo, gazebo per i controlli dei Carabinieri, un arredamento minimo con pochi tavoli e sedie e, all’interno delle tende, un altro pezzo di carta ricordava che «la legge è uguale per tutti», la scritta che caratterizza le aule di tutti i tribunali d’Italia. Con il decreto legge del Governo che ha sospeso l’attività penale ordinaria (processi senza detenuti, termini di prescrizione e di indagini), dallo scorso 25 giugno a Bari non si celebrano più udienze penali, tranne quelle urgenti relative a misure cautelari, sequestri e processi con imputati in carcere o agli arresti domiciliari. Questo ha resto inutile continuare a mantenere la tendopoli che, su richiesta del presidente del Tribunale, è in corso di smantellamento da parte della Protezione civile regionale.

La vicenda trae origine da due perizie tecniche commissionate dall’Inail, ente proprietario dell’immobile di via Nazariantz, e dalla Procura di Bari, depositate introno al 20 maggio. Entrambe evidenziavano criticità strutturali che rendevano inadeguato il palazzo a continuare a essere utilizzato come Tribunale. Il Comune, nei giorni successivi, aveva revocato l’agibilità e ordinato lo sgombero totale entro il 31 agosto. A Bari è venuto, come prima uscita pubblica dopo la sua nomina, anche il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, che ha promesso provvedimenti per una soluzione della vicenda. È stata avviata una ricerca di mercato per l’individuazione di una sede unica da destinare agli uffici giudiziari penali in attesa della realizzazione del Polo della Giustizia nelle ex Casermette di Bari.

Sono in corso in questi giorni i sopralluoghi dei tecnici del Ministero sugli immobili che hanno partecipato alla ricerca di mercato e si attende una decisione. Nel frattempo, con l'obiettivo di smantellare le tende, una settimana fa è arrivato il decreto legge che sospende i processi e che ha sollevato numerose polemiche da parte di magistrati e avvocati baresi. A Bari il 26 giugno scorso l’Unione nazionale delle Camere penali ha organizzato una manifestazione nazionale per protestare contro le condizioni di emergenza della giustizia penale barese e contro il decreto che «affossa definitivamente .- hanno detto gli avvocati - la funzione della giurisdizione a Bari.

AVVOCATI: MINISTRO SODDISFATTO, NOI NO - «Il ministro e i suoi collaboratori hanno ottenuto quella che, a detta loro, era la priorità, ed hanno quindi motivo di esser orgogliosi, come pubblicamente dichiarato in occasione dello scellerato decreto legge che ha reso possibile tale risultato. Al contrario, la Camera penale di Bari, insieme ormai a tutti gli avvocati italiani, non ha ancora ottenuto l’unico risultato che importa, ovvero la ripresa dei processi». Lo dichiara il presidente della Camera Penale di Bari, Gaetano Sassanelli, con riferimento allo smantellamento della tendopoli dove fino a 10 giorni fa si celebravano le udienze di rinvio dei processi penali, come conseguenza del decreto legge voluto dal ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, che ha sospeso i processi fino al 30 settembre.

«Sappiano a Roma - continua Sassanelli - che, diversamente da loro, proseguiremo la battaglia senza soste, finché non avremo restituito alla nostra città lo svolgimento di una delle tre funzioni dello Stato, che non è la eliminazione delle tende, bensì la ripresa dei processi; problema che, in verità, dovrebbe assillare il ministro ancor più di noi. Ne riparliamo quindi martedì alla Camera in Commissione giustizia». Il prossimo 3 luglio, infatti, una delegazione di penalisti sarà sentita in audizione a Montecitorio sulla situazione barese

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