«Tribù urbana», nuovo disco per Ermal Meta: «Nasce per essere cantato a squarciagola sotto il palco»
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L'evento
Ugo Sbisà
17 Settembre 2020
Se è vero che il Talos è nato come in ideale «festival di resistenza», per recuperare storia, memoria e radici vive e genuine da opporre a tanta «musica di polistirolo», non c’è dubbio che mai come in questo momento, nel quale le attività di spettacolo ancora stentano a riprendersi dall’incubo del Covid e cercano di adeguarsi alle regile del distanziamento, la sua presenza si riveli necessaria. Ed ecco allora che, dopo le timide anteprime, la «creatura» dei «Minafras», ovvero Pino e Livio Minafra e Margherita Porfido, si annuncia per una edizione straordinaria in programma, ovviamente a Ruvo di Puglia, dall’8 all’11 settembre. E di straordinaria c’è innanzitutto la decisione di sfidare il meteo per celebrare gli appuntamenti musicali all’aperto, in piazzetta Le Monache, tenendo come sede di riserva (e coperta) la Chiesa di San Domenico.
Si tratterà di un «assaggio», in un certo senso, considerato che accanto alla possibilità di seguire i concerti in streaming - sì da aggirare i limti alla capienza - una coda straordinaria, con un nuovo progetto de «La banda», si annuncia tra febbraio e aprile del 2021, nell’inaugurando Nuovo Teatro Comunale. E non c’è dubbio che alla tenacia dei Minafra - tetragoni ai colpi di sventura, come direbbe padre Dante - ci sia da aggiungere la determinazione del primo cittadino Ninni Chieco e del suo assessore alla Cultura Monica Filograno, che del sostegno al Talos hanno fatto una sorta di imperativo categorico.
La bussola musicale degli appuntamenti più imminenti punterà allora ai sud del mondo, alle ricognizioni di quella idea di folklore che unisce sapientemente il passato e il futuro, il recupero delle tradizioni e le prospettive per nuovi cammini. Considerata la difficoltà di riavviare i motori in un momento simile, i nomi prescelti ricalcano inevitabilmente alcune proposte delle precedenti edizioni o comunque di recenti rassegna e pertanto, sebbene quella di ripetersi sia un’insidia da evitare come il... Covid, vanno visti nei termini di una storia che non si interrompe.
Ecco allora che il concerto del 9 ottobre sarà affidato al sardo Paolo Angeli, virtuoso di uno strumento unico, la chitarra sarda preparata, con il suo progetto «Talea»; sabato 10, il duo formato da Antonello Salis (fisarmonica e pianoforte) e Simone Zanchini (fisarmonica e live electronics) sarà in scena con «Liberi», un incontro - confronto fra due grandi virtuosi della fisarmonica, ma anche improvvisatori di rango. Nella giornata conclusiva di domenica 11 il trio composto dal cantante Peppe Servillo, dal sassofonista Xavier Girotto e dal pianista Natalio Mangalavite sarà in scena con Parientes, una fantasiosa ricognizione della miscela di culture popolari del Sudamerica.
Ma da alcuni anni Talos vuol dire anche danza e allora non mancherà la tradizionale sezione curata dal coreografo Giulio De Leo, direttore artistico della Compagnia Menhir. Quest’anno la sua riflessone toccherà proprio la pandemia e quella sua forza vitale che genera nuove urgenze e riflessioni sul corpo e sullo spazio; e saranno gli spazi reali pubblici e privati e gli spazi virtuali digitali a fornire la scena. Si terranno la restituzione finale del laboratorio con studentesse di Scuola Secondaria di II Grado condotto online (dal 2 al 4 ottobre) dalla libanese Stephanie Kajal (giovedì 8), le coreografie «As I find myself in this setting you are in it 2» della finlandese Sanna Myllylahti con musiche di Danilo Girardi con gli allievi del corso di formazione professionale Libero Corpo (venerdì 9) e Dolce Lotta di Virgilio Sienicon musiche di Giorgio Distante con i cittadini del borgo La Martella di Matera (domenica 11).
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