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«Neofobia», i bambini rifiutano la dieta mediterranea in favore del cibo spazzatura

 
Nicola Simonetti

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«Neofobia», i bambini rifiutano la dieta mediterranea in favore del cibo spazzatura

Una minaccia per la crescita armoniosa e la salute psico-fisica in generale

Martedì 30 Gennaio 2024, 09:49

Una nuova “malattia” all’orizzonte: la “Neofobia alimentare” che riguarda il rifiuto, in via di espansione specie tra i bambini, della Dieta mediterranea sostituita dall’attrazione e preferenza di alimenti-spazzatura con rischio per la crescita armoniosa e la salute psico-fisica in generale. La situazione si esacerba specialmente in famiglie già poco orientate verso la dieta mediterranea ed è ancor più accentuata nei figli unici.

Lo attesta una ricerca eseguita, su campione omogeneo di bambini italiani di 3-11 anni, da “Crea Alimenti Nutrizione” pubblicata sulla rivista scientifica Nutrients (Nutrients 2024 , 16 (3)) ed effettuata su un campione omogeneo di bambini di 3-11 anni, per valutare la relazione tra la neofobia alimentare e l’aderenza alla dieta mediterranea. Le informazioni sono state ottenute con la collaborazione dei genitori, mediante interviste dirette tendenti a chiarire e valutare usufruendo di Child food neophobia scale a confronto con il test Kidmed.

La neofobia alimentare, caratterizzata da rifiuto di alimentarsi con cibi come frutta, verdure, legumi, frutta, tipici della dieta mediterranea, alimenti irrinunciabili per raggiungere e mantenere un buono stato di salute fisica e psichica ed evolutiva in contrasto con la preferenza di cibi spazzatura (Junk food, termine coniato nel 1951 da Michael F. Jacobson) che contrassegna tutti quegli alimenti che hanno un alto contenuto calorico, poiché ricchi di sale, zuccheri semplici e grassi, e un basso apporto nutrizionale, alimenti dell’industria che si allontanano dalla linea di protezione della salute.

In oltre la metà del campione è stato rilevato  un marcato grado di neofobia alimentare che si esacerba tra i figli unici  mentre l'aderenza alla dieta mediterranea è risultata essere al di sotto di tre bimbi su 10. La ricerca compiuta e coordinata dalla dr Laura Rossi, ricercatrice Crea, dimostra che la neofobia riguarda molti bambini italiani i quali sono attori di alimentazione caotica che si allontana dai principi della salutare dieta mediterranea e che fatalmente si protrarrà nell’età adulta, esponendo sempre più al rischio di sovrappeso/ obesità. “Opportuno attuare da subito strategie di correzione con il buon esempio in famiglia e incoraggiando il bambino neofobico ad ampliare gradualmente le proprie scelte alimentari”.

Da notare che rifiuto di regime suggerito da dieta mediterranea si accompagna anche a scarsa o nessuna adeguata attività fisica che risulta, invece, connaturata con  il regime suggerito dalla Mediterranea e che – è ampiamente dimostrato – è step importante per prevenire malattie cardiovascolari, degenerative, croniche e metaboliche. Ma è urgente instaurare subito un’educazione alimentare corretta e farla diventare azione abituale, educante e esemplare nella famiglia.

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