TARANTO - Il Sindacato autonomo di Polizia (Sap) ha scritto una lettera al Prefetto di Taranto Donato Cafagna e provvederà ad inviare un filmato alla Procura della Repubblica perché valuti la sussistenza di profili di reato in merito a dichiarazioni rilasciate ieri dal palco del concertone del primo maggio di Taranto da rappresentanti dei No Tap e No Tav. Si tratta, secondo il Sap, di «messaggi di odio contro chi indossa una divisa».
In particolare, si contestano le frasi «Indossare una divisa non vuol dire picchiare chi lotta per la propria terra» e "celerini contro il guardrail», pronunciate dal palco e trasmesse in diretta in tutta Italia tramite il canale del digitale terrestre e satellitare.
«Non è accettabile - sottolinea il segretario generale del sindacato di Polizia Stefano Paoloni - che in una manifestazione pubblica si inciti all’odio e alla violenza nei confronti delle forze dell’ordine. Troppo spesso l’incapacità della politica di individuare soluzioni fattive lascia in mezzo al guado le forze dell’ordine che si vedono costrette a frapporsi tra chi abusa della libertà di manifestare usando violenza».
E’ importante «ora - conclude Paoloni - che istituzioni e il mondo della politica si dissocino e condannino quanto accaduto poiché diversamente significherebbe consegnargli la patente di legittimità».
INTERVIENE ANCHE IL PREFETTO - «Non posso che esprimere la mia totale disapprovazione per le espressioni usate dai rappresentanti No Tap e No Tav sul palco della festa del primo maggio a Taranto». Lo sottolinea in una nota il prefetto di Taranto Donato Cafagna, a cui il Sap (Sindacato autonomo di polizia) oggi ha inviato una lettera in merito a dichiarazioni rilasciate ieri durante il concertone di Taranto da rappresentanti dei due gruppi.
In particolare, si contestano le frasi «Indossare una divisa non vuol dire picchiare chi lotta per la propria terra» e "celerini contro il guardrail», pronunciate dal palco. Per il Sap, che ha interessato anche la procura della Repubblica, si tratta di «messaggi di odio contro chi indossa una divisa». Il prefetto Cafagna sostiene che «sono parole ingiuste e violente rivolte proprio verso coloro, gli uomini e le donne delle Forze dell’Ordine, che si impegnano, senza riserve, anche in una giornata come quella destinata alla festa dei lavoratori a garantire i diritti e le libertà di tutti, nel rispetto della legge. A loro - conclude - va sempre tutta la riconoscenza e gratitudine della cittadinanza e delle istituzioni tarantine».