Flotilla, rientra a Bari l'attivista La Piccirella: «A Gaza ancora persone da rilasciare. Dal governo italiano nessun sostegno» VIDEO

Cori e applausi al suo arrivo: ad accoglierlo anche una delegazione del Comune e diversi sostenitori della causa palestinese. Alla missione hanno partecipato tre attivisti baresi

redazione online (foto e video donato fasano)

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Martedì 07 Ottobre 2025, 19:51

08 Ottobre 2025, 12:54


È arrivato in treno a Bari, proveniente da Roma, Tony La Piccirella, attivista della Global Sumud Flotilla fermato nei giorni scorsi a largo di Gaza e trattenuto in Israele. Ad accoglierlo i genitori, il fratello, una delegazione del Comune e diversi sostenitori della causa di Gaza. All’arrivo del treno sono partiti applausi e cori come «Palestina libera».

«Non sono ancora riuscito a riposare - le primissime parole -. Abbiamo ancora delle persone lì quindi stiamo facendo pressione perché vengono rilasciate il prima possibile. Questo è anche uno dei motivi per cui non abbiamo firmato il rimpatrio. Volevamo rimanere e avere un occhio su quello che accadeva, soprattutto alle persone provenienti dai Paesi più a sud che molto spesso non riconoscono Israele o hanno tagliato ogni rapporto economico». 

«Siamo nelle fasi conclusive di questo genocidio, della svendita totale della Palestina agli Stati Uniti. Queste condizioni di resa spaventano molto e quindi c'è da stare attenti, c'è da dare rilievo a come oggi vengono trattati dei diritti che dovrebbero essere inalienabili e invece vengono usati come merce di scambio per sottomettere popolazioni e vendere le loro terre - ha continuato l'attivista. A chi gli chiedeva se possa confermare le difficili condizioni di detenzione in Israele, ha risposto che sono comunque «migliori rispetto a quello che subiscono i palestinesi». «Con noi - ha aggiunto c'erano anche molti europarlamentari e parlamentari di Portogallo, Spagna e Francia che adesso attiveranno tutte le procedure per denunciare quello che è successo lì».

Dal governo italiano «non abbiamo avuto sostegno. Non ci hanno pagato neanche il volo di ritorno». Ha detto l’attivista della Global Sumud Flotilla, Antonio La Piccirella, al suo arrivo a Bari. «Ne sono contento - ha aggiunto - perché non avrei voluto che si lavassero la coscienza pagando cento euro. Non è questa la protezione che chiedevamo, ma la protezione del diritto internazionale. Non vogliamo essere strumentalizzati e paternalizzati da un governo irresponsabile».

La Piccirella ha detto anche di essere «orgoglioso» che ci fossero tre baresi nella missione (oltre lui, Lorenzo D’Agostino e Francesca Amoruso) e che «è importante che le terre a sud capiscano più velocemente l’importanza della solidarietà e di battersi contro il colonialismo». Quanto all’orgoglio manifestato dai suoi genitori, ha detto di esserne «molto contento».

I GENITORI: CON FLOTILLA HA SMOSSO IL MONDO»

«Abbiamo trascorso dei giorni e delle ore brutte, non lo abbiamo sentito perché le comunicazioni erano interrotte, ha buttato il telefono in mare dopo essere stato intercettato». Lo hanno detto i genitori di Antonio La Piccirella, Matteo e Maria, mentre attendevano alla stazione di Bari il ritorno dell’attivista della Global Sumud Flotilla.
A chi chiedeva loro se temono una nuova partenza, hanno risposto: «Lo leghiamo al letto». Poi hanno spiegato di essere felici perché «ha smosso il mondo e quindi non possiamo volere di più. Si può comunque fare anche molto da qua. Lo abbiamo visto stremato, molto molto emaciato»

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