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Il presidente Vincenzo Matarrese e il direttore sportivo Giorgio Perinetti non hanno nascosto di essere stati presi in contropiede da questa decisione di Materazzi ma si sono subito messi al lavoro per trovare il sostituto. Infatti, nel giro di poche ore, è stata ufficializzata la nomina di Antonio Conte come nuovo allenatore.
Il tecnico leccese, classe 1969, sarà coadiuvato dall'allenatore in seconda, Francesco Anellino, e dal collaboratore tecnico Gianluca Conte.
«Da quando ho iniziato a fare il calciatore ho smesso di fare il tifoso». Ai giornalisti si è presentato con questa battuta sul campanilismo pugliese, in particolare fra Bari e Lecce, Antonio Conte, leccese di origine, chiamato a salvare le sorti calcistiche del Bari, dopo le dimissioni di Giuseppe Materazzi. «Resto un appassionato solo della squadra che mi ingaggia», ha poi aggiunto nella conferenza stampa odierna di presentazione. «Da capitano della Juve, bianconero per 13 anni, ci sarebbero stati problemi se fossi stato chiamato sulla panchina del Torino».
Poi Conte è passato a esaminare gli aspetti tattici del lavoro che lo attende. «Giocheremo con il 4-4-2 - ha spiegato - e mi piace disegnare una squadra con due esterni di centrocampo molto offensivi. Il Bari è molto più forte, quanto a organico, dell'Arezzo della passata stagione (che lui ha allenato). Santoruvo è un buon attaccante, Lanzafame un grandissimo giocatore che conosco da tempo, l'organico biancorosso non è da bassa classifica. Ci saranno problemi mentali da risolvere. Alla ripresa del campionato spero di aver già dato la mia impronta di lavoro».
Conte ha firmato col Bari un contratto fino a giugno. «Credo nelle mie qualità - ha concluso - e mi metto in discussione con una formula contrattuale che non prevede paracadute di salvataggio».