Il Tribunale per i Minorenni di Bari ha condannato alla pena di 17 anni di reclusione, con rito abbreviato, due imputati - all’epoca 17enni - accusati dell’omicidio volontario del cittadino di nazionalità indiana Nardev Singh. La vittima, 38enne, fu uccisa il 31 maggio 2024 in un casolare abbandonato a Ceglie del Campo, periferia di Bari e, secondo gli inquirenti, alla base del gesto ci sarebbe stata la volontà dei giovani di provare una pistola contro un bersaglio umano.
Per i due imputati, all’epoca minorenni, i magistrati minorili avevano chiesto la condanna a 20 anni di reclusione. Il giudice ha escluso l’aggravante della premeditazione. Entrambi sono tuttora detenuti in carcere. Per lo stesso reato è a processo dinanzi alla Corte di Assise di Bari (prossima udienza il 9 dicembre) il 22enne Paolo Natale Guglielmi. Stando alle indagini della squadra mobile della questura di Bari, coordinate dalle Procure ordinaria e minorile, la sera del delitto, intorno alle 22, i tre a piedi sarebbero andati nel casolare dove dimoravano alcuni migranti irregolari, tra cui la vittima, e dopo un breve scambio di battute uno di loro avrebbe esploso due colpi, uccidendo sul colpo il 38enne, del tutto estraneo a contesti criminali.
L’inchiesta ha ricostruito che gli imputati erano andati da un rivenditore del quartiere Japigia per comprare una moto, ma poi avrebbero deciso di usare i 250 euro che avevano in tasca per comprare una pistola a salve modificata. Poco dopo avrebbero testato l’arma prima su alcuni oggetti e poi su un bersaglio umano
















