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Bari, Primo Maggio: «Che sia la festa di un lavoro dignitoso»

 
Isabella Maselli

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Isabella Maselli

La cerimonia di Cgil e Anpi con la deposizione di corone sotto la lapide di Giuseppe Di Vittorio, nella città vecchia

Lunedì 01 Maggio 2023, 11:56

BARI - Tre corone di fiori sotto la lapide di Giuseppe Di Vittorio, nella città vecchia di Bari, “Bella ciao” intonata tra le bandiere della Cgil e dell’Anpi e le riflessioni del sindacato in occasione della giornata del lavoro, mentre decine di persone reggevano cartelli con gli articoli della Costituzione.

“Bisogna mettere al centro il tema il valore del lavoro, un lavoro che sia dignitoso – ha detto il segretario Cgil Puglia, Pino Gesmundo - Noi registriamo 80 infortuni al giorno, quindi non c’è neppure un lavoro sicuro, abbiamo dati drammatici che riguardano l’intero paese e anche il mezzogiorno. Ancora si investe sul lavoro precario – denuncia Gesmundo - , con un decreto che continua ancora a ragionare sui voucher. Noi in Puglia vogliamo fare un turismo di qualità e la risposta è continuare a fare voucher nel nostro territorio, quindi una politica che non comprende quali sono le esigenze vere del mercato del lavoro, dei lavoratori e dei cittadini. Noi abbiamo in Puglia vertenze importanti che non trovano soluzioni al tavolo dello sviluppo economico al ministero, vertenze che non trovano risposte neppure nel territorio. Speravamo nei fondi del Pnrr, nei fondi comunitari, ma ancora una volta il governo ostacola l’utilizzo di queste risorse, che significano lavoro, occupazione, soluzione delle vertenze industriali: una per tutte quella dell’Ilva, abbiamo poi da gestire le transizioni, penso alla Bosch, abbiamo da gestire un mercato del lavoro frantumato che va riunificato. Abbiamo bisogno di mettere al centro i diritti e le tutela dei lavoratori e la loro dignità”.

La segretaria Cgil Bari, Gigia Buccia, ricorda che “c’è un filo rosso che unisce 25 aprile e 1 maggio: la lotta antifascista della resistenza partigiana con la lotta per il diritto al lavoro, i due architrave fondamentali della nostra Costituzione. Il Governo ha messo in atto tentativo continui di rimozione della memoria. Siamo qui per rinnovare l’impegno quotidiano per i diritti e la dignità del lavoro, perché questo governo classista va contrastato”.

“Il 1 maggio – continua Bucci - è la festa della dignità del lavoro, che purtroppo ancora oggi manca e che dobbiamo rimettere al centro con un impegno di lotta, di mobilitazione. Il decreto lavora, o meglio il decreto povertà e precarietà che oggi sarà varato dal Consiglio dei Ministri, non riesce a dare risposta. È un decreto che aumenta la flessibilità, che si accanisce contro i poveri abrogando il reddito di cittadinanza, che non recupera le risorse per rilanciare il welfare e la politica industriale, quindi un decreto che continua a dividere il paese e continua soprattutto a far pagare il prezzo più alto della crisi e del mancato rilancio ai lavoratori, alle lavoratrici e ai giovani”.

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