Presentato in Regione "Laboratori per l'innovazione urbana", primo esperimento in Puglia che vedrà a Latiano (Brindisi) ospitare un laboratorio innovativo dedicato alla riprogettazione del proprio territorio con il contributo dei giovani. Una iniziativa promossa dall'associazione culturale “L’Isola che non c’è” in collaborazione con Federalberghi Brindisi: saranno 20 studenti del Politecnico di Bari, di Ingegneria e di Architettura, che lavoreranno sul campo in una full immersion guidata da docenti-tutor dell’ateneo e in collaborazione con l’ufficio tecnico comunale.
L’obiettivo è raccogliere idee e trasformarle in progetti per modernizzare la città, arricchirla di nuove strutture e spazi e renderla più funzionale, sul modello delle Smart cities. Base operativa sarà il Palazzo Imperiali di Latiano, antica sede restaurata del Municipio, dove verranno allestite le postazioni di lavoro a cura del dipartimento di Scienze dell’Ingegneria civile e dell’architettura del Politecnico, grazie all’intervento di sponsor privati.
“Oggi avete realizzato un progetto che rende orgogliosi tutti i pugliesi – ha dichiarato il presidente Emiliano - attraverso una modalità basata sulla partecipazione che condivido totalmente. Il Politecnico da sempre ci fornisce incredibili stimoli e lavoriamo permanentemente insieme. La Federalberghi Puglia ha un ruolo sempre più importante, così come è importante il coinvolgimento dell’associazione culturale. Siamo quindi contenti che lo schema di battaglia del Comune di Latiano includa tutti i soggetti che pensano di lavorare sulla bellezza del territorio per ricavare una crescita fondata sulla percezione dell’identità attraverso il disegno urbanistico e architettonico. Una bella occasione per i giovani, che ci ricordano che si può costruire diversamente e progettare l’urbanistica in modo differente. Quelli che sembrano interessi irrinunciabili in realtà non contano nulla. Ciò che conta è la memoria che viene tramandata, perché il ripensare la città, il riuso, partire dal passato per progettare il futuro, significa che siamo consapevoli del luogo dal quale veniamo e che vogliamo costruire qualcosa che non sia la negazione del passato, a volte straordinario, che ci ha generato”.