MATERA - «Con questo G7 vogliamo fare un sforzo di coordinamento internazionale per provare almeno a ridurre i femminicidi e a far sentire le donne meno sole quando vogliono e devono uscire da queste situazioni di violenza». Lo ha detto la ministra per la Famiglia e le Pari Opportunità, Eugenia Roccella, a Matera, dove da oggi a domenica 6 ottobre si terrà il G7 Pari Opportunità.
«Abbiamo scelto Matera - ha aggiunto parlando con i giornalisti a margine di un convegno nella sede della Provincia - perché è una città meravigliosa e anche perché c'è un significato simbolico: c'è infatti la possibilità che il nome Matera venga dalla parola 'mater' e quindi abbiamo ritenuto che fosse significativo visto che parliamo di pari opportunità, di conciliazione e di violenza», ha concluso la ministra.
«Noi il tema della violenza» contro le donne «l'abbiamo messo al centro fin dal primo momento in cui ci siamo insediati». Così la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Roccella parlando con i giornalisti a Matera, dove da oggi a domenica 6 ottobre si terrà il G7 Pari Opportunità.
«Abbiamo prima di tutto quasi raddoppiato - ha proseguito - i fondi per i centri anti violenza e le case rifugio, anche rendendo strutturale il reddito di libertà e implementando anche il microcredito: tutti strumenti per aiutare le donne vittime di violenza a riprendere la loro vita. E in più abbiamo fatto la legge contro la violenza che sta dando buoni esiti».
Roccella ha ricordato che la legge «era ispirata all’idea di interrompere il ciclo della violenza prima degli esiti peggiori, quindi dei femminicidi, il cui numero, anche se l’Italia non ne detiene il record, continua a a rimanere molto alto. Abbiamo quindi provato a introdurre misure per far uscire le donne da una situazione di violenza prima che accada l’irreparabile», ha concluso la ministra.
«Io credo che mai come in questo caso la parola 'engagement', con la quale si identificano i gruppi della società civile che alimentano i dibattiti dei G7, sia appropriata. La sfida delle pari opportunità, della partecipazione delle donne al mercato del lavoro, e quelle connesse dell’empowerment e della lotta alla denatalità, devono infatti farci sentire tutti 'ingaggiatì. Riguardano la libertà e la realizzazione di ciascuna persona, riguardano i connotati e il destino delle nostre società». Così a Matera, la la ministra per la Famiglia e le Pari Opportunità, Eugenia Roccella, durante l'evento B7 per il G7 Pari Opportunità.
Per Roccella, «non possono esserci in questo campo politiche pubbliche efficaci che non passino per la consapevolezza e il coinvolgimento del mondo produttivo, così come è difficile che le iniziative del mondo produttivo possano svilupparsi se non accompagnate da un contesto normativo e culturale adeguato. L'engagement è allora un’alleanza, alla quale siamo tutti chiamati».
Il G7 Pari Opportunità a Matera è "un momento importante di confronto per la definizione di strategie condivise, contro la violenza e a sostegno dell’empowerment. Una società più giusta passa anche dalla libertà e dalla valorizzazione della metà del mondo, perché la metà del mondo è donna e con un mondo a metà non può esistere né benessere né sviluppo». Lo ha detto, a Matera, la la ministra per la Famiglia e le Pari Opportunità, Eugenia Roccella, concludendo il suo intervento all’evento B7 al Cinema comunale Guerrieri della città dei Sassi.
Secondo Roccella, «dobbiamo cercare di arginare il calo demografico, dobbiamo mettere in campo impegno e fantasia per invertire la tendenza senza regredire dalla via dello sviluppo. Ciò significa che dobbiamo 'liberare la libertà' delle donne, restituire valore sociale alle genitorialità, dobbiamo intercettare la nuova domanda di conciliazione, di un’organizzazione del lavoro amichevole nei confronti delle madri e dei padri, innovativa, una domanda che proviene fortissima in particolare dalle giovani generazioni».
LE DICHIARAZIONI
«Abbiamo affrontato per la prima volta i nuovi problemi derivanti dalla partecipazione alle gare sportive femminili di persone trans o di persone intersex». Lo ha detto, a Matera, la ministra per la Famiglia e le Pari Opportunità, Eugenia Roccella, a margine della conferenza stampa sui lavori della riunione ministeriale G7 sulla parità di genere e l’empowerment femminile. «E' urgente il problema di dover avere criteri standard, scientificamente fondati», ha aggiunto la ministra. «Per la prima volta - ha aggiunto Roccella - abbiamo preso in considerazione la questione dello sport, sia dal punto di vista d’accesso tra le donne e gli uomini - le donne hanno meno occasioni - sia per quanto riguardo la parità di trattamento dei premi delle gare femminili, che in alcuni casi sono la metà, un quarto, un decimo di quelle maschili».
«Il concetto più importante è affermare la libertà delle donne: tutto dipende da questo, sia la violenza sia l’empowerment». Così, a Matera - dove domani mattina si concluderà il G7 Pari Opportunità - la ministra per la Famiglia e le Pari Opportunità, Eugenia Roccella.
«Non c'è - ha aggiunto - empowerment senza libertà, non c'è possibilità di uscire dalla violenza senza libertà femminile. Anche sugli sport è una questione di libertà: libertà di potersi realizzare, di avere gare eque, di poter veramente fino in fondo dare a se stesse la possibilità di realizzare i propri sogni».
Nel pomeriggio, le delegazioni dei Paesi G7 hanno visitato i rioni Sassi, dal 1993 patrimonio dell’Unesco. Domani mattina, è previsto l’ultimo appuntamento ufficiale del vertice materano.
«Abbiamo condannato ancora una volta le situazioni di violenza che purtroppo troppo spesso vediamo nei conflitti armati in corso, come gli stupri di guerra in Ucraina e gli stupri avvenuti con caratteristiche particolarmente feroci il 7 ottobre da parte di Hamas contro le donne israeliane». Lo ha detto la ministra per la Famiglia e le Pari Opportunità, Eugenia Roccella, durante la conferenza stampa al termine dei lavori della riunione ministeriale G7 sulla Parità di genere e l’Empowerment femminile che ha approvato uno statement (una dichiarazione) di 53 punti.
IL DOCUMENTO
«Nonostante gli sforzi e i progressi fatti dai membri del G7 per far avanzare la parità di genere, rimangono ancora sfide e divari significativi da affrontare, poiché nessun Paese al mondo ha ancora raggiunto la piena parità di genere». E’ questo uno dei passaggi della dichiarazione diffusa al termine della riunione ministeriale G7 sulla parità di genere e l’empowerment femminile, che si è tenuta a Matera.
«I ministri per la parità di genere del G7 e la Commissaria europea per l’uguaglianza» (la maltese Helena Dalli), nella dichiarazione, hanno riaffermato il loro «impegno collettivo a proteggere, promuovere e realizzare i diritti di tutte le donne e le ragazze, porre fine a tutte le forme di violenza sessuale e di genere e a garantire l’empowerment delle donne e delle ragazze in tutta la loro diversità».
Nel documento è inoltre messo in evidenza che «l'empowerment delle donne e delle ragazze è fondamentale non soltanto per il raggiungimento della piena parità, ma anche un motore cruciale per la pace e la sicurezza, nonché per la crescita economica inclusive e sostenibile, riconosciamo che un aumento significativo nella partecipazione delle donne a tutti I settori dell’occupazione, compreso in quelli più innovative e remunerative, quali quelli correlate alle Stem e alle transizioni verde e digitale e nelle posizioni decisionali, è fondamentale per assicurare la loro autosufficienza e indipendenza economica e contribuisce alla prosperità, competitività e al benessere delle società»