LECCE - La tela raffigurante San Nicola, opera del pittore leccese alfiere del tardo barocco, Oronzo Tiso (1729-1880), rubata nel 1987, è tornata nella sua chiesa, riprodotta in una copia di pregevole fattura, realizzata dall’artista di San Pietro Vernotico, Pietro Foscarini.
Opera del pittore leccese alfiere del tardo barocco, Oronzo Tiso (1729-1880), rubata nel 1987, è tornata nella sua chiesa, riprodotta in una copia di pregevole fattura, realizzata dall’artista di San Pietro Vernotico, Pietro Foscarini.
Lunedì 03 Marzo 2025, 20:46
20:47
Collocata nella nicchia rimasta vuota nella chiesa del centro storico intitolata a Santa Maria della Nova, è stata inaugurata e benedetta questa sera, dall’arcivescovo metropolita, monsignor Michele Seccia, alla presenza, fra gli altri, del presidente e dei vice dell’associazione Italia Nostra, che per conto della Curia arcivescovile gestisce l’antico luogo di culto, Luca Maestoso e Diego Frigino e Paola Maestoso, e dell’assessore comunale Andrea Guido.
Fortemente voluta dall’ex presidente di Italia Nostra, il critico d’arte Mario Maestoso, misura quasi due metri di altezza per un metro e 40, e grazie ad una foto in bianco e nero dell’originale, anche le fattezze dell’opera originale.
Nella stessa chiesa del centro storico leccese, alla fine degli Anni Ottanta, venne trafugata anche un’altra opera del Tiso, come quella di San Nicola, di grande valore storico, nonché commerciale, giacché quotato già nella sua epoca, il pittore leccese lo è ancora oggi. Si tratta della tela raffigurante San Giuseppe, che sempre attraverso l’impegno del suo ex presidente, Mario Maestoso, dovrebbe essere presto riprodotta in copia, per essere poi collocata in Santa Maria della Nova, nella nicchia ancora vuota, che si trova giusto di fronte a quella ora nuovamente occupata da San Nicola.