I carabinieri di Lequile (Le) hanno effettuato controlli in un terreno dove si stava svolgendo la raccolta dei pomodori. I braccianti erano quasi tutti stranieri, e il loro controllo ha fatto in modo di denunciare due persone per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. Si tratta di G.M., 81enne di Porto Cesareo, locatario del terreno e datore di lavoro, e Y.K.B., 37 anni, siriano residente ad Andria (Bt), che reclutava e coordinava i lavoratori sul posto.
L'ottantenne dal 21 luglio scorso aveva assunto e impiegato tre lavoratori africani, due ghanesi e un senegalese, per la raccolta dei pomodori, impiegati tra le 10 e le 11 ore al giorno, pagandoli a cottimo (1 euro per ogni cassetta piccola, 4 euro per quelle più grandi), e violando qualsiasi normativa sulla sicurezza. Al datore di lavoro sono state anche elevate sanzioni per oltre 18mila euro.
Ai controlli hanno partecipato anche i carabinieri del gruppo Tutela del lavoro di Napoli e i funzionari dell’Ispettorato del lavoro di Lecce. Sono state contestate violazioni di natura penale e amministrativa.
Il datore di lavoro è accusato di aver impiegato due ghanesi e un senegalese violando le norme sull'orario di lavoro e pagando a cottimo un euro la cassetta piccola e quattro euro il cassone, tecnicamente chiamato 'bins'. I carabinieri hanno accertato anche violazioni della normativa sulla sicurezza dei lavoratori, omessa formazione, omessa visita medica, omessi dispositivi di protezione individuale quali guanti, copricapo per il sole e scarpe idonee.