«Quello che è successo non può essere cancellato e a tutt'oggi non ci viene spiegato perché si sia innescata questa crisi di governo. Nel Conte II sono andato in Parlamento a chiedere la fiducia, oggi chiedo al Pd perché nei giorni pari si faccia la transizione ecologica e nei giorni dispari la pensiamo diversamente. Se il Pd fa valutazioni di opportunismo e ritiene si possa buttare a mare l'idea di un governo progressista come il Conte II, in cui anche lo stesso Pd si era impegnato a realizzare un'agenda progressista sul piano ecologico e sociale, non possiamo essere indifferenti. Il 'metodo Draghi' è il metodo dello stallo, diciamolo». Sono le parole di Giuseppe Conte, in collegamento video con Ceglie Messapica ospite della rassegna La Piazza.
In questa campagna elettorale «non c'è solo il bipolarismo Letta-Meloni. Ci siamo anche noi dei Cinque Stelle con le nostre battaglie sociali, per l'ambiente. Sarebbe sbagliato dare un’idea di un Paese diviso in due. Con un caro bollette e oltre 700 euro di costi in più nei prossimi mesi - osserva l’ex premier - andiamo a togliere la protezione sociale? Vorrei ricordare che durante la pandemia c'è stato un assalto ai supermercati. Fui costretto a trovare un meccanismo per distribuire dei buoni pasto ai più indigenti. Qui si scherza con il fuoco, E lo fanno - ammonisce Conte - politici di mestiere che guadagnano 500 euro al giorno e si scatenano contro chi guadagna 500 euro al mese».
«L'ho già detto molte volte: con un partito che ha come manifesto un’agenda Draghi, che lo stesso premier ha dichiarato inesistente, non ci sono i presupposti per dialogare con questi vertici del Pd».
Infine esprime amarezza per la rottura traumatica con l’ex capo politico del Movimento Luigi Di Maio: «Ha rinegato tutto: l'ho avuto al fianco in tantissime battaglie. Siamo stati anche compagni di battaglie politiche. Se io sono qui è soprattutto per quelle battaglie comuni che io sposai. Lui ha rinnegato tutto, anche le riforme che ha contribuito a realizzare».