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Treni veloci al Sud, l'appello di Al Bano: «Stavolta si va da Mattarella»

 
Redazione online

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L'idea perorata dall'associazione brindisina "L'Isola che non c'è di Latiano" con un video post su Facebook

Lunedì 12 Agosto 2019, 21:29

14 Agosto 2019, 19:30

BARI - Al Bano Carrisi, insieme ai più autorevoli rappresentanti della Associazione culturale “L’Isola che non c’è” di Latiano, in un video postato su Facebook si unisce alla lotta per avere treni veloci anche al Sud. Si tratta di un'antica battaglia lanciata qualche anno fa anche da La Gazzetta del Mezzogiorno. Il cantante di Cellino San Marco annuncia iniziative insieme alle più autorevoli personalità della Puglia che aderiscono alla Associazione brindisina. Ecco l'appello per portare i treni ad Alta velocità nel sud Italia: «Mi rivolgo a tutti i componenti dell’Europa: - dice Al Bano - fateci sentire veramente europei a livello degli altri europei. Non penso di chiedere molto. Non sono solo, siamo noi del Sud che abbiamo questa specie di ribellione e questa richiesta umana: vogliamo viaggiare alla stessa velocità di tutti gli europei, perché europei lo siamo anche noi, di fatto, di diritto e di scelta».
L’obiettivo è portare la battaglia fin sul tavolo del Parlamento europeo chiedendo al neo eletto presidente, David Sassoli, «un incontro - dice Al Bano - per spiegare quello che serve per far funzionare il Sud. Non ha fatto niente di male il Sud. Si è aggregato, ha pagato a caro prezzo l’Unità d’Italia e continua ancora a pagare. Facciamo in modo che questa Italia sia veramente unita e il treno, come il sangue nelle nostre vene, ha bisogno di viaggiare con lo stesso tipo di velocità».
«Ricordo il mio primo viaggio a Milano, era il 5 maggio del 1961, - racconta il cantante pugliese - il treno era quello che era, profumi di ogni tipo perché era strapieno di persone che come me andavano a cercare un futuro migliore. Molti lo hanno trovato, e tra quelli anche io. Ritornando dopo tanti anni ho notato che niente è cambiato su quella linea. E allora mi chiedo: è possibile che il sud rimanga sempre e solo sud abbandonato? Si ricordano di noi per pagare le tasse, per votare, ma quando poi devono sviluppare qualcosa di importante per il nostro sud, c'è qualcosa che si inceppa nel meccanismo. Noi vogliamo viaggiare alla stessa velocità, come si viaggia da Milano a Roma, da Venezia a Roma, da Torino a Roma. Abbiamo diritto di partire da Lecce e viaggiare alla stessa velocità».

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