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Salvini in Fiera: «Meno tasse dal 2019». Poi chiede una camicia pulita Rivedi la diretta

 
Redazione online

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Dopo la visita al quartiere Libertà, la seconda tappa della giornata barese del leader della Lega è alla campionaria

Giovedì 13 Settembre 2018, 12:06

14 Settembre 2018, 19:01

«Stiamo lavorando a una manovra economica per far pagare meno tasse agli italiani già dall’anno prossimo e poi per mettere mano alla legge Fornero, creando spazi di lavoro per tanti giovani», questo il succo di quanto ha detto Matteo Salvini in visita alla Fiera del Levante di Bari. «Stiamo lavorando di testa, di cuore e di numeri. Abbiate pazienza una settimana, così come fra una settimana - ha annunciato - porterò in Consiglio dei Ministri il decreto immigrazione e il decreto sicurezza per rendere l’Italia un Paese più sicuro. Le partite Iva sono quelle da cui partiremo per l’abbassamento delle tasse».

Il ministro dell'Interno ha visitato diversi padiglioni della campionaria, a cominciare da quello della Coldiretti dopo aver visitato quello dell'Esercito. Accolto da urla di gioia, baci, abbracci e selfie, ai quali non si è negato, ha chiesto - curiosamente - al coordinatore regionale della Lega Caroppo di procurargli una camicia pulita, poiché davvero molto sudato.  Il ministro dell'Interno, protetto da un fitto cordone di agenti, ha messo in più occasioni a dura prova il servizio d'ordine perché cambiava spesso percorso avvicinandosi a gente comune, a pompieri o a chiunque lo chiamasse. "Salvini vai avanti": gente di tutte le età, soprattutto anziani: una donna ha chiesto di poterlo abbracciare e baciare appena uscito dallo stand del Comune di Bari. Invito al quale Salvini non si è sottratto. La visita è proseguita nello stand della Regione Puglia, a seguire quello dei Carabinieri e della Polizia.

GIRO FRA I PADIGLIONI - Nessun ulteriore discorso rispetto a quello fatto questa mattina al rione Libertà, in cui ha ribadito che il primo impegno è che entro la fine dell'anno arriveranno decine di uomini e donne delle forze dell'ordine. «Voglio cacciare da questa città tutti gli spacciatori, di tutti i colori, gli sfruttatori dell'immigrazione clandestina, i papponi. Cittadini del Libertà, voi non dovete giustificarvi: gli unici razzisti che conosco sono i politici che hanno trasformato Bari in un campo profughi, il sindaco, il governatore, a prescindere dai colori politici». Ribadisce poi che se la città funziona, dipende molto dai quartieri esterni. Chiude senza promettere miracoli, "senza regalare 80 euro a chi passeggia per strada", con i dati sull'immigrazione, calati rispetto allo scorso anno.

IL SINDACO DEPALMA - «Ho chiesto al ministro se ridà i fondi alle periferie urbane che sono state tagliate oggi dal Governo e che al contrario di quanto ha detto il premier conte purtroppo con il «Mille Proroghe» quei fondi sono soppressi ha detto che vedrà ciò che si può fare e mi auguro sia un uomo di parola. Perché tradire la fiducia con gli impegni presi non credo sia una cosa giusta», così il sindaco di Giovinazzo Tommaso Depalma dopo aver incontrato il vicepremier Salvini in Fiera. 

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