FOGGIA/BARI - Gianni Cuperlo, candidato alla segreteria del Pd, è oggi in Puglia per presentare il suo programma. Il primo appuntamento è stato a Borgo Mezzanone: alle 12 ha incontrato iscritti e simpatizzanti nei pressi dei locali che ospitano la Camera del Lavoro Cgil, e ha fatto un punto sulla questione immigrazione e lavoro nelle campagne e sulle drammatiche condizioni di vita nel ghetto, funestato nelle scorse ore dall'ennesima tragedia.
«Per superare quei contesti disumani nel Pnrr ci sono 110 milioni di euro per la Puglia. Di questi 54 per l’area di Manfredonia che include Borgo Mezzanone. Ma non basta sgomberare quelle strutture perché senza una vera politica di integrazione, senza riconoscere a quelle donne e quegli uomini un documento di riconoscimento, senza offrire loro le condizioni di una vita degna, saranno le organizzazioni criminali dei caporali a sfruttarne i corpi e a calpestarne la dignità. Siamo partiti da qui per gridarlo con forza.» «La scelta di iniziare questa giornata pugliese da Borgo Mezzanone ha per me, per noi - aggiunge - un valore simbolico e insieme profondamente politico. Quel ghetto a cielo aperto dove pochi giorni fa due giovani vite se ne sono andate vittime del freddo e di un braciere acceso rappresenta una vergogna per la civiltà del nostro Paese».
«Scegliere le priorità, tornare dalla parte dei bisogni dei cittadini che sono rimasti indietro: questo vuol dire salari più alti in un Paese nel quale sono fermi da trent'anni, diritto a curarsi dopo la stagione del Covid che ha prodotto cento milioni di visite ambulatoriali in meno e un milione e 700mila ricoveri in meno». Sono le priorità elencate dal candidato alla segreteria nazionale del Pd Gianni Cuperlo, a margine del suo tour in Puglia che nel pomeriggio lo ha portato a Bari. «Ci sono almeno cinque milioni di italiani che lo scorso anno hanno rinunciato alle cure perché i tempi degli esami diagnostici nel pubblico si sono allungati e chi non ha un portafogli sufficiente non può rivolgersi al privato», ha aggiunto spiegando anche che occorre «investire sulla scuola perché è il principale bene a nostra disposizione per offrire ai giovani gli strumenti culturali per vivere nel nuovo mercato del lavoro».
«Abbiamo bisogno di investire sulla scuola, di pagare di più i nostri insegnanti»ha poi aggiunto Cuperlo commentando la proposta del ministro dell’Istruzione Valditara sugli stipendi differenziati ai professori in base al costo della vita. «Come ha detto oggi il sindaco di Napoli Manfredi, si tratta di pagare di più gli insegnanti di frontiera che vanno a lavorare nelle scuole più difficili - ha aggiunto - ma quelle ci sono al Nord come al Sud». La reintroduzione delle gabbie salariali nel mondo scolastico, secondo Cuperlo, «è l’anticamera di quello che questa destra vorrebbe fare a livello nazionale per altre categorie, ma è una capriola nel passato alla quale ci opporremo senza se e senza ma».
Per Cuperlo non ci sono dubbi: «La nostra priorità è difendere la coesione di questo Paese, questo porta la nostra piattaforma a essere contraria al progetto di autonomia differenziata del ministro Calderoli». «Siano contrari nel metodo e nel merito: nel metodo - ha spiegato - perché non hanno avuto il buon senso di portare quella proposta prima all’attenzione della Conferenza Stato-Regioni. Nel merito perché significa rendere ancora più diviso questo Paese, creando un vantaggio per le Regioni più ricche». Cuperlo ha poi evidenziato che «non è in discussione il principio dell’autonomia e del regionalismo che abbiamo sempre difeso, occorre però capire che ci sono beni essenziali come il diritto alla salute, al lavoro e all’istruzione che non possono essere oggetto di un mercanteggiamento fra le singole Regioni».