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Chiara Colosimo ad Andria: un incontro per dire basta alla criminalità

 
Redazione online (video Calvaresi)

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Redazione online (video Calvaresi)

La presidente della commissione parlamentare antimafia alle nuove generazioni: «Lo stop alle mafie cammina sulle vostre gambe»

Lunedì 25 Settembre 2023, 19:43

ANDRIA - Racket e usura, due fenomeni radicati nella sesta provincia pugliese, con la città di Andria che negli ultimi mesi è stata al centro di notizie di cronaca riguardanti questi argomenti.

Per questo motivo, oggi il Comune federiciano ha ospitato la presidente della commissione parlamentare antimafia, Chiara Colosimo, in un incontro che ha visto altri rappresentanti delle istituzioni locali far sentire la presenza dello Stato, accanto agli imprenditori vittime della criminalità organizzata.

«Penso che il modello che debba avanzare sia quello della presenza dello Stato  - ha detto la presidente Colosimo - e lo Stato si manifesta con la presenza delle forze di polizia e, quindi, con i blitz, ma anche con un coinvolgimento come si fa oggi qui dell’antimafia sociale».

«Penso al blitz avvenuto nella città di Roma a seguito della aggressione a Don Coluccia  - ha continuato - che peraltro è un vostro conterraneo». «Non bisogna abbassare la guardia, non bisogna avere paura, ma soprattutto bisogna dire con chiarezza alle nuove generazione che l’arresto definitivo non di Messina Denaro, ma della criminalità organizzata cammina sulle loro gambe».

Poi si è soffermata sui rischi di commistione tra tessuto sociale e criminalità. «Noi siamo stati all’inizio di settembre in missione con una delegazione parlamentare a Foggia - ha aggiunto - e lì c'è quella commistione di cui ho parlato» ovvero «la capacità di tenere insieme atti feroci con la tecnologia. Questo è un rischio che c'è ovunque, perché quando si perde il contatto con la realtà si utilizzano tutti e due i metodi e questo succede anche qui».

Un appello anche agli imprenditori, che «non devono avere paura di denunciare, siamo qui per questo. Chi non denuncia rischia di essere complice: questo deve essere un messaggio molto chiaro. Se lo Stato fa la sua parte, se la società civile fa la sua parte, non c'è spazio per la criminalità organizzata e quindi, non c'è spazio per aver paura». 

«Dall’inizio del mio mandato da presidente della commissione parlamentare antimafia ho scelto di accendere il faro proprio su racket e usura - ha ricordato -. L’ho fatto perché è il primo passo che serve per innescare quel meccanismo che fa indietreggiare la criminalità organizzata. Se gli imprenditori capiscono che stare dalla parte dello Stato conviene, allora lo Stato avanzerà». 

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