BARI - Rosalia De Giosa sapeva che la stavano cercando. E ha provato in tutti i modi a far capire che lei era sotto le macerie. Lo ha raccontato dal letto del reparto di Chirurgia generale del Policlinico di Bari, con accanto la professoressa Angela Pezzolla che insieme al direttore generale Antonio Sanguedolce e a tutti i medici la assiste da ieri sera.
«Non sentivano che chiamavo “aiuto, aiuto” – ha raccontato -. Dopo tanto tempo ieri mattina ho visto una luce, erano i fari che loro stavano lavorando. Allora mi ha sentito: “Signora un momento, ora veniamo”. E ci voleva tempo. Dopo che li ho visti ho capito che ci voleva tempo per togliere tutte le pietre, tutti i ferri».
La 74enne ha ricordato anche il momento del crollo del palazzo, da cui ha provato a uscire. «In quel momento ho sentito un rumore forte. Stavo uscendo per prendere un po’ di roba. Ho sentito il crollo della porta blindata, il ferro su di me. Mentre ero nascosta sotto la porta c’erano pietre che mi cadevano addosso».
Le sue condizioni, visto quello che ha passato, sono tutto sommato buone. «Ha due fratture costali ed ecchimosi – ha spiegato la prof. Pezzolla -. Servono 24-28 ore per vedere se non ci sono lesioni. Starà con noi qualche giorno. E’ stata sveglia, è provata, ha avuto questa brutta avventura». Ora è in attesa che arrivino i familiari. Potrebbe essere dimessa tra pochi giorni.