BARI - «C'è un’Italia che ha voglia di principi, di valori, di onestà, di lealtà, di parlare di famiglia, di lavoro, di giovani e quindi con Roberto Vannacci sono convinto che questa Europa la cambieremo e anche questa Puglia la cambieremo». Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, a Bari.
«Vengo da Lecce - ha aggiunto - dove ho presentato Adriana Poli Bortone, candidato sindaco con un’eccellente squadra e tanti giovani. Ora sono a Bari dove c'è un giovane avvocato (il candidato sindaco del centrodestra Fabio Romito, ndr) che ama questa città più di se stesso e più della Lega e, quindi, conto che potrà fare tanto. Ed è bello che la prima uscita pubblica insieme a tanti cittadini con Roberto Vannacci sia proprio in questa città straordinaria che nelle ultime settimane è finita agli onori delle cronache per problemi e invece a me piacerà riportarla per quello che è. Da ministro delle infrastrutture poi per altro stiamo investendo in Puglia tantissimo non solo sull'Alta velocità. A Bari ho incontrato il comitato» per la messa in sicurezza della Statale 100 dove ci sono stati «nove morti in cinque mesi» quindi «stiamo lavorando per mettere in sicurezza questa splendida terra».
Alle Comunali di Bari «c'è un candidato iscritto alla Lega, ci sono tantissimi candidati civici che amano la città. Per me, prima del partito, viene il futuro della città. Questo vale a Bari come vale in tutte le città dove ci candidiamo o direttamente come lista Lega o con liste civiche a supporto dei candidati della Lega. Io più che alla forma vado alla sostanza». Lo ha detto il segretario della Lega, Matteo Salvini, a Bari, rispondendo alla domanda sul perché la Lega non abbia presentato il proprio simbolo a Bari.
«Bari dopo tanti anni - ha aggiunto - ha finalmente la possibilità di cambiare. Poi ripeto come per le europee, per le preferenze a Vannacci e alla Salis, anche per il comune di Bari o per il comune di Lecce scelgono i cittadini, quindi non vedo l'ora che arrivi questo nove giugno perché io sono convinto, girando l’Italia, che la Lega sarà la bella sorpresa delle elezioni europee perché c'è tanta voglia di cambiamento».
«Noi stiamo già ragionando, al di là delle elezioni comunali che sono a Bari e a Lecce, delle prossime elezioni regionali» in Puglia, «perché non c'è il terzo mandato e quindi come Lega e come centrodestra in tutte le Regioni che andranno al voto, dal Veneto all’Emilia Romagna, alla Puglia. Stiamo già ragionando sui candidati da individuare però non mi interessano le polemiche, le mozioni di sfiducia, i processi»: ha aggiunto il segretario della Lega rispondendo a una domanda sull'iniziativa di Matteo Renzi di avviare una raccolta firme per chiedere le dimissioni del governatore pugliese, Michele Emiliano.
«Io penso che la lista della Lega nella circoscrizione del Sud sia fortissima. In Puglia, in Calabria, in Campania, in Abruzzo, in Molise e quindi non vedo l'ora che i cittadini possano scegliere. Spero che sia una campagna elettorale fatta sui contenuti». Lo ha detto il segretario della Lega, Matteo Salvini, a Bari. «Più ci insultano - ha aggiunto - più ci attaccano, più ci diffamano, più gli italiani cercano di capire chi c'è dietro Vannacci, chi c'è dietro Salvini, cioè c'è il popolo. Non ci sono interessi forti, non ci sono poteri strani. Solo cittadini perbene come quelli che adesso andiamo ad ascoltare».
Se «l'esercito comune europeo fosse comandato da Macron i nostri soldati andrebbero a combattere in Ucraina, mentre io farò di tutto per evitare che un solo figlio d’Italia vada a combattere e a morire in Ucraina. Quindi l'esercito comune chi lo comanda? Parigi? No. Berlino? No. E quindi è meglio lavorare per potenziare gli eserciti degli Stati sovrani», aggiunge Salvini
«Il bello delle elezioni europee è che ci sono tre preferenze e quindi ognuno in Puglia può scegliere donne, uomini pugliesi in gamba proposti dalla Lega. Io voterò a Milano e sceglierò sicuramente qualcuno di Milano e poi penso che Roberto Vannacci abbia un’idea di Europa, di futuro, di serietà, di onestà, di lealtà che aiuterà tutti. E quindi sicuramente, se devo fare un pronostico, sarà uno dei più votati non della Lega ma di tutti i partiti in assoluto perché poi alla fine in democrazia contano i cittadini». Così ha poi commentato il leader della Lega rispondendo a una domanda su chi dall’interno del suo partito contesta la candidatura di Roberto Vannacci. «Mi spiace - ha aggiunto - solo che ogni tanto sia Roberto che io per fare degli incontri pubblici, non è il caso di Bari oggi per fortuna, dobbiamo essere scortati dalle forze dell’ordine perché Vannacci non può parlare, perché Salvini non può parlare, mi sembra poco democratico».
VANNACCI: «NON MI SENTO PAPA STRANIERO NELLA LEGA»
«Non mi sento un papa straniero. Sono un candidato indipendente nell’ambito di questo partito con il quale condivido tantissimi principi. Principio della patria, della sicurezza, della difesa, dei confini, delle tradizioni, della famiglia e vogliamo cambiare l’Europa. Quindi sarà poi la decisione dei cittadini, degli elettori, per chi votare quindi assolutamente non mi sento un papa straniero. Anzi ci sono più legami che questioni che potrebbero magari non collimare». Lo ha detto il generale Roberto Vannacci, candidato alle Europee con la Lega, a Bari a margine della presentazione del suo libro.
Sul vincitore dell’Eurovision «non ho fatto nessuna polemica, ho espresso solamente un’opinione. D’altra parte è una figura molto eccentrica no? È una figura che non si incontra normalmente e quindi ritengo che probabilmente rappresenti un modello che nella realtà non è facile da vedere» ha sottolineato il generale Vannacci rispondendo alla domanda se fosse pentito delle polemiche provocate dalle sue parole sul vincitore dell’Eurovision, Nemo. «A volte ci si chiede ma cosa si vuole premiare? Una prestazione artistica oppure un modello che si vuole far assurgere alla normalità. E’ per quello che ho fatto quella esternazione che mi sembra più che motivata».
«Prima dobbiamo definire che cosa si intende per difesa comune. Io personalmente sono più per degli Stati sovrani forti e che uniti coalizzano ed esaltano in maniera esponenziale le loro caratteristiche piuttosto che un crogiuolo dove ogni differenza viene annullata e dove siamo tutti inclusi ma nessuno si sente rappresentato» ha commentato così il generale alla domanda sull'eventualità di un esercito unico europeo.
«Bisogna - ha aggiunto - definirlo che cos'è un esercito comune perché un esercito comune potrebbe essere un esercito in cui ognuno dà una unità, un plotone, una compagnia. E chi comanda questo esercito comune? Chi è che decide che i nostri soldati andranno a morire sul fronte orientale piuttosto che il fronte occidentale?».