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Ambasciatore Kiev a Bari: «Accordo di pace solo con il ritiro delle truppe russe»

 
Marisa Ingrosso (Video Donato Fasano)

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Marisa Ingrosso (Video Donato Fasano)

Melnyk a Bari al Galà di beneficenza per l’Ucraina: «Combattiamo per l'Europa e tutto il mondo libero»

Domenica 26 Marzo 2023, 18:04

27 Marzo 2023, 09:28

BARI - «A San Nicola, per prima cosa, pregherò per la pace. È una preghiera che è condivisa da tutti gli ucraini. Ogni giorno noi preghiamo prima di tutto per questo e poi per la salute del nostro popolo. E, mi creda, non c’è un popolo che voglia la pace più degli ucraini». Il più alto rappresentante di Kyiv in Italia, l’ambasciatore straordinario e plenipotenziario Yaroslav Melnyk, risponde alla «Gazzetta» mentre si trova a Bari per partecipare al “Galà di beneficenza per l’Ucraina”, organizzato dall’Ambasciata con l’assistenza del referente Alessandro De Biase e col patrocinio di Regione Puglia e Comune.

Classe 1980, una lunga esperienza diplomatica nel nostro Paese, Melnyk parla un buon italiano. Pur ricoprendo questo incarico dal 2021, questa - spiega – è la sua prima visita in Puglia. Visto che la fine della guerra passa per il ritiro dei militari russi e per il rispetto dell’integrità territoriale del suo Paese, non c’è dubbio che oggi, in Basilica, l’ambasciatore porterà al Santo tanto caro alla Cristianità la richiesta d’una pace forse diversa da quella di Mosca e del Patriarcato di Mosca che qui, a Bari, sono storicamente (e, per certi versi, affettuosamente) di casa. Melnyk lo sa bene, così come è apparso più che consapevole del fatto che l’invasione dell’Ucraina ha colpito nel profondo anche le coscienze. E infatti dal palco, nella Sala Europa di Villa Romanazzi Carducci, lo ha detto chiaro affermando che «è comune pensare che Bari sia una città filorussa» ma aggiungendo anche di essere «sicuro che, dal 24 febbraio, anche i più accaniti sostenitori hanno capito quale è la natura sanguinaria».

L’Ambasciatore fa appello agli italiani perché siano «uniti come mai nella nostra storia» e riconosce con gratitudine che «l’Italia ha già fatto tanto mostrando grande solidarietà per il popolo dell’Ucraina fin dai primi giorni della guerra». «Sono stati accolti più di 180mila ucraini. È un gesto di grande amicizia e di grande valore. Vorrei ringraziare il governo italiano - aggiunge - ma soprattutto vorrei ringraziare gli italiani che hanno aiutato gli ucraini nel momento più drammatico».
«Ma sono qui per mostrare la mia gratitudine alla comunità pugliese», ha sottolineato rammentando i molti gesti concreti, gli aiuti spediti con ogni mezzo, i moltissimi studenti accolti a Foggia e l’ospitalità della regione intera che si è adoperata per dare rifugio a circa 4.000 ucraini sfollati, per la maggior parte donne e bambini.

Di solidarietà e impegno per il presente e il futuro ucraino ha parlato il viceministro presso il ministero della Giustizia sen. Francesco Paolo Sisto (si veda altro articolo in questa pagina; ndr), così come l’assessore regionale al Personale Gianni Stea che, portando i saluti del presidente Michele Emiliano, ha anche fatto cenno al fatto che «oggi abbiamo lanciato un ponte non solo di solidarietà ma anche di ricostruzione» e ha invitato l’ambasciatore Melnyk a tornare a Bari, ospite del Consiglio regionale, nel primo giorno successivo alla firma del trattato di pace.

Il vice sindaco Eugenio Di Sciascio, a nome del primo cittadino Antonio Decaro, è tornato su San Nicola per ricordare che «è un Santo del dialogo ma che ha anche nei suoi miracoli un senso di giustizia e noi dobbiamo riconoscere che qui una nazione ha ragione e una ha torto, poi nessuno è perfetto. Ma l’Ucraina è un Paese aggredito, che soffre oggi e, in qualche modo, difende la nostra Europa».

Nella Sala piena di bandiere dell’Unione europea, dell’Italia e dell’Ucraina e circondati dalle brutali immagini di guerra firmate da fotoreporter ucraini, la serata - per la conduzione di Mary de Gennaro - ha visto salire sul palco anche una stella di prima grandezza della lirica italiana come Katia Ricciarelli che, assieme al tenore Francesco Zingariello, ha cantato l’inno nazionale italiano. La soprano è molto, molto, amata dai russi ed è un amore ricambiato visto che, per esempio, trascorse proprio in Russia la sua luna di miele. Eppure oggi se potesse rivolgersi direttamente ai governanti di quel grande popolo direbbe «che è ora di finirla perché tutto il mondo è contrario a questa guerra. E io sono parte del mondo e sono contro questa guerra. Vorrei veramente che finisse perché abbiamo bisogno di stare sereni, tranquilli, soprattutto dopo tante cose che sono successe, come la pandemia. Io sono molto religiosa e credo che gli esseri umani dovrebbero interpretare tutto questo come un segno anche di qualcuno che sta là in alto: vogliamoci bene».

Nodo in gola, pelle d’oca e qualche lacrima tra i presenti (professionisti, imprenditori e rappresentanti istituzionali regionali e cittadini), dopo l’esibizione delle cantanti ucraine Masha Ruta e Tetiana Snurnytska. Commozione anche per la testimonianza in videocollegamento del giornalista Rai Leonardo Zellino.

La serata di beneficenza è proseguita con assaggi di pietanze ucraine e pugliesi e con la vendita di cesti zeppi di alimentari gourmet (sempre in assortimento apulo-ucraino) dal prezzo minimo di 100 euro. Il ricavato - è stato spiegato - sarà devoluto al popolo aggredito. «Non possiamo fare grandi cose, solo piccole cose con grande amore - ha detto l’ambasciatore citando Madre Teresa - E anche un piccolo o grande gesto di sostengo all’Ucraina è sempre un gesto di grande valore, soprattutto valore umano, e ringrazio di cuore per la solidarietà col popolo ucraino in questo momento drammatico. L’Ucraina non dimenticherà mai la vostra amicizia e solidarietà. Grazie Puglia!».

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