ALTAMURA - I carabinieri di Bari hanno eseguito 35 ordini di carcerazione nei confronti di altrettante persone colpite da sentenze definitive di condanna, per gravi reati commessi ad Altamura, tra il 2017 e il 2018, da persone vicine al clan D’Abramo - Sforza, legato alla consorteria mafiosa Parisi - Palermiti ed egemone, in quegli anni, sulla città murgiana.
Le indagini hanno consentito, già nel novembre del 2019, di eseguire 58 provvedimenti cautelari. L’inchiesta, denominata Nemesi, ha svelato l’esistenza e l’operatività del sodalizio mafioso. Fatta luce su diversi e gravi fatti di sangue, fra i quali due tentati omicidi ai danni di esponenti di vertice di un clan avversario, allo scopo di conquistare il comune.
È stato accertato, poi, come l’organizzazione mafiosa riuscisse ad impedire il regolare svolgimento di alcune gare, condizionandone - in cambio di denaro - gli esiti, e agendo con violenza o minacce nei confronti degli altri partecipanti. Il sodalizio aveva poi il monopolio di tutte le piazze di spaccio di Altamura, alimentandole con regolarità di cocaina, hashish e marijuana, che arrivavano da Cerignola e dal clan Parisi - Palermiti.
Nel corso dell’indagine sono stati tratti in arresto 13 indagati, sequestrando un considerevole quantitativo di sostanze stupefacenti. Sequestrati anche due appartamenti con relativi locali, una villa e un’attività commerciale, per un valore complessivo di circa 2 milioni di euro.
Le pene inflitte con gli odierni provvedimenti oscillano tra i due e i sedici anni di reclusione.