Venerdì 05 Settembre 2025 | 23:36

Abolizione test di ingresso a Medicina: primo ok al Senato. L'accusa degli studenti: «È un bluff, li hanno solo spostati». Cosa ne pensate?

 
Redazione online

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Abolizione test di ingresso a Medicina: primo ok al Senato. Siete d'accordo?

L'obiettivo è quello di garantire una selezione più equa. Studenti e studentesse potranno accedere al primo semestre e sostenere gli esami: per l'accesso al secondo semestre, invece, verrà stilata una graduatoria

Mercoledì 16 Ottobre 2024, 17:56

18:20

Sì, è una scelta corretta

No, non tutti possono diventare medici

Addio al numero chiuso e al test di ingresso a Medicina: la nuova proposta presentata dalla commissione Istruzione del Senato prevede un semestre ad accesso libero al termine del quale verrà stabilita una graduatoria nazionale. Il disegno di legge dovrà passare in Aula e alla Camera. Seguendo il normale iter parlamentare potrebbe diventare realtà già nell’anno accademico 2025-2026. L'obiettivo è quello di garantire una selezione più equa, basata sulle competenze acquisite da studenti e studentesse nella prima sessione d'esame. Ma gli studenti tuonano: «È un bluff».

«La ministra dell'Università Anna Maria Bernini dovrebbe riguardarsi bene dall'illudere studentesse e studenti, - dichiara Noemi Cottone, dell' esecutivo nazionale Udu, Unione degli studenti - perché, nella realtà dei fatti, la selezione che prima era all'ingresso, con questa riforma verrà solo spostata alla fine del primo semestre, con migliaia di studentesse e studenti che, dopo aver frequentato un semestre di corso di studi, verranno tagliati fuori, con la possibilità solo di potersi iscrivere a dei corsi predeterminati, come se li si considerasse di serie B. Ciò, di fatto, non farà altro che mettere in competizione tra loro studentesse e studenti, perpetrando una cultura della competitività che all'interno del sistema universitario non dovrebbe sussistere. Tutto ciò mentre al FFO vengono fatti dei tagli cospicui, che già mettono in crisi i bilanci dell'Ateneo. La domanda sorge quindi spontanea: le università come faranno ad adeguare tutti gli spazi per un solo semestre? La soluzione non potrà essere la didattica a distanza, dato che in tal modo non verrà garantito veramente l'accesso all'Istruzione. Per non parlare del Diritto allo studio, già oggi in forte crisi. Cosa accadrà in quelle Università nelle quali si iscriveranno la maggior parte di studentesse e studenti? Viviamo in un sistema universitario dove la situazione affitti è già al collasso, le borse di studio non vengono erogate a sufficienza e con i tempi giusti, con un'apertura simile in un solo semestre ci saranno regioni che sicuramente entreranno ancor di più in crisi. Senza tralasciare il SSN, non è spostando il test di ammissione che si risana la mancanza di professionisti che colpisce oggi il nostro Paese. Di fatto non si avrà un vero aumento di iscritti e laureati del settore, dunque non si risolverà un tale problema strutturale».

«Crediamo che questo disegno illude gli studenti - conclude Alessandro Bruscella, coordinatore nazionale di Udu - mette in crisi le università e non garantisce nessuna qualità dell'offerta formativa ma servirà soltanto ad alimentare le logiche meritocratiche di questo governo, al quale, stando ai fatti, non interessa veramente del futuro di questo paese e dei suoi studenti»

E voi siete d'accordo con questa decisione? Rispondete al sondaggio.

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