Sognando il bis europeo, l’Italia del volley, quello maschile, continua a generare entusiasmo e passione. Non c’è solo il pallone del calcio, c’è anche quello della pallavolo a tenere vive le notti del tifoso italiano. Oggi ad Ancona (21.15), la gli azzurri affronteranno la Svizzera per il quarto turno. La nave azzurra pilotata dalla coppia pugliese Fefé De Giorgi (in panchina) e da Giuseppe Manfredi (presidente nazioale Fipav) è in rotta verso Bari, dove approderà il giorno 7 in vista dell’ottavo di finale (9 o 10). Vincenzo Di Pinto, il «mago di Turi» che nel volley ha riscosso successi a livello nazionale e internazionale, fa il punto della situazione.
Dopo tre giornate che idea si è fatto di questo campionato?
«L'ultimo europeo di Polonia fu vinto dall'Italia di De Giorgi/Manfredi, che a sorpresa battè in finale la Slovenia, la quale aveva battuto la favorita Polonia. L'anno scorso sempre a sorpresa e con identico merito gli azzurri vinsero il mondiale battendo le favorite: nei quarti la Francia (aveva appena vinto la VNL), in finale la Polonia, passando dalla semifinale con la sempre pericolosa Slovenia. Dopo tre giornate tutto dice che l'Italia, la Polonia, la Francia e la Slovenia sono già proiettate verso le finali, insieme probabilmente alle temibili Germania e Olanda. Dovrebbero qualificarsi Serbia e Bulgaria, il resto è in equilibrio».
Quali nazionali hanno finora deluso?
«La Turchia come in parte anche il Belgio, nonostante siano allenate da due tecnici italiani come Giuliani e Zanini».
Caro «mago», dica chi vincerà.
«Ci sono due grandi favorìte: l'Italia e la Polonia. Queste due grandi squadre stanno vincendo tutto sia nei Club che con le nazionali, giocando la miglior pallavolo. Hanno notevoli individualità e potenzialità, che permettono loro eccellenti equilibri e variazioni tecnico-tattiche. La Polonia, che neanche due mesi fa ha dominato la VNL, può permettersi cambi di estremo valore come Leon che non sempre gioca dall'inizio, mentre la nostra nazionale potrà godere anche del fattore campo. Ma non dimenticherei la nazionale francese: dalle grandissime potenzialità, ma caratterizzata ultimamente dal discontinuo rendimento. Come citerei anche la sempre viva Slovenia che nonostante il continuo cambio di allenatori riesce sempre ad essere pericolosa».
Chi sarà la sorpresa?
«La vera sorpresa sarebbe se la finale non fosse Italia-Polonia»,
Ma perché una Francia campione olimpica in carica e vincitrice due anni fa della VNL la considera poco ?
«In effetti la Francia ha tutti i mezzi per conquistare l'Europeo, tra l'altro ha un organico ricco di talenti e completo di cambi pronti per vincere, ma per farlo ha sempre avuto bisogno del rendimento e della personalità che riesce a infondere in tutto il team un certo Ngapeth. Il quale, per qualche acciacco fisico, ultimamente è sotto tono. Poi come già detto c'è la Slovenia ed infine, ma rasenterebbe il miracolo, l'Olanda di Nimir e la Germania di Grozer».
Come sta giocando l'Italia?
«L’Italia gioca bene, ben compatta, ben equilibrata tra forza fisica e tecnica e sono molto positive entrambe le fasi di side out e break point. Come ho già affermato, in estate sono stato a Cavalese con loro dichiarando che lavorano con tanta qualità in piena armonia con determinazione e spirito di sacrificio. L’Italia di Fefè impone ritmi alti ai vari match, in VNL si è sempre piazzata 4ª per poi successivamente, due anni fa, all'europeo e l'anno scorso al mondiale, alzare ulteriormente l'asticella del proprio rendimento, giocando con più coraggio, forza individuale e cattiveria agonistica di squadra. Pertanto c'è da augurarsi che anche in questo Europeo, Giannelli, Lavia e compagni riescano a dare quel qualcosa in più. Anche per i cambi il nostro coach ci ha sorpreso con il suo coraggio, idee e giovani: Rinaldi, Bottolo, con la new entry Bovolenta».
Quindi a Bari cosa vedremo?
«Grazie al presidente Manfredi che lo ha fortemente voluto vedremo un grande spettacolo, vedremo giocare un'Italia forte che si diverte ed entusiasma il pubblico con le grandi giocate targate Giannelli, Michieletto, Russo... Inoltre questa è una nazionale che anche con il suo atteggiamento e disponibilità si fa voler bene e crea affezione nel pubblico».
Sono emerse novità tattiche?
«In tutti gli sport di alto livello nel mondo sta emergendo la forza fisica abbinata alla capacità di saper migliorare i limiti tecnici individuali e di squadra, per poi adattarsi meglio alle variazioni tattiche. Occorre sempre più bravura da parte dei coach nel saper dare grandi equilibri tra forza fisica, tecnica e mentale, quest'ultima determinante nei momenti di difficoltà o cruciali nei vari match. Esempio: Alcatraz nel tennis, oltre al suo talento ha dimostrato grande capacità nel sapersi adattare alle varie superfici usando variazioni tecniche, sicuramente grazie anche alla bravura del suo coach. Il miglior lavoro di squadra nel calcio dicono gli addetti ai lavori sia stato fatto dall'Arsenal e poi dal Napoli. Il coach degli inglesi ha saputo migliorare i limiti tecnici individuali all'interno del gioco di squadra, come anche Spalletti al Napoli. O come la nazionale di basket italiana. Ecco la nazionale di De Giorgi è un mix di tutto questo».
Perché tanti tecnici italiani sulle panchine straniere?
«Il movimento pallavolistico italiano è stato quasi sempre il migliore al mondo, di conseguenza ha facilitato la formazione di grandi tecnici. Insomma dove c'è il meglio si può studiare e ottenere una più probabile crescita soprattutto se ci sono eccellenti maestri. Ecco perché c'è stata tanta richiesta da parte dei club e delle nazionali straniere. In questo Europeo al maschile ci sono: Giani nella Francia, Piazza con la nazionale olandese, Zanini con il Belgio, Giuliani con la Turchia, lo stesso Girbic con la Polonia si è formato in Italia. Nel femminile è ancora più eclatante: nella finale dell'Europeo Santarelli per la Turchia, poi Guidetti alla guida della Serbia, oltre a Bonitta in Slovenia».
A proposito, peccato per la nazionale femminile di volley nella semifiale contro la Turchia.
«In effetti, non é stato piacevole vedere sfuggire un match nel quale l'Italia ha dimostrato di essere più forte nella sostanza. Comunque, secondo me, c'era un equivoco di fondo sulla Egonu, al di là di voler creare un nuovo spirito di gruppo o di percorso. Due riflessioni dovute al match: si é notato subito nel primo set e nel secondo set, che con in campo la Egonu la squadra aveva un'altra personalità oltre alla netta differenza di rendimento rispetto alla giovane Antropova; nel quarto set nonostante i quattro punti di vantaggio, alle prime difficoltà in ricezione, la squadra ha perso la lucidità tecnica del gioco».
Santarelli, il coach della Turchia, ha detto che vedere la Egonu fuori campo é stato sicuramente un aiuto ma anche un colpo al cuore in quanto si tratta della giocatrice più forte al mondo. Cosa ne pensa?
«Confermo che c'è un equivoco di base. Una giocatrice così forte se convocata deve giocare se merita, altrimenti meglio fare come De Giorgis con Ivan Zaytsev».
Ora, dopo la sconfitta contro l’Olanda e il quarto posto, ci sono tante polemiche.
«La nazionale femminile nonostante il grandissimo movimento, anche di sponsor, vince poco e su questo bisogna analizzare il perché. A livello giovanile mondiale le ragazze normalmente dominano, peró in proporzione al maschile, ci sono poche giocatrice di interesse internazionale, perché? Mi chiedo: é un fatto di metodologia di lavoro»?