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Luigi Necco, dal calcio-show di «90° minuto» al giornalismo anti-camorra

Luigi Necco, dal calcio-show di «90° minuto» al giornalismo anti-camorra

 
Redazione spettacoli

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Luigi Necco, dal calcio-show di «90° minuto» al giornalismo anti-camorra

Il compianto giornalista napoletano Luigi Necco

La storia del mitico inviato della Rai (scomparso nel 2018) al centro della puntata di stasera «Cose Nostre»

Lunedì 22 Agosto 2022, 10:03

La storia di Luigi Necco, storico giornalista e inviato della Rai, mancato nel 2018, sarà al centro della puntata di Cose Nostre, «Da Napoli è tutto», in onda stasera alle 23.20 su Rai1. Per anni volto dell’allegra brigata di 90° minuto, Necco ha raccontato gli anni d’oro del Napoli di Maradona, aggiungendo alle sue cronache sportive, un tocco di sapiente ironia e sagacia tutta napoletana, alimentando così una competizione leggera e leale con le squadre del nord, rappresentate da colleghi come Gianni Vasino e Cesare Castellotti.

Ma se la domenica Luigi Necco descriveva le partite dal San Paolo, durante la settimana era un giornalista di cronaca, impegnato sul fronte della guerra di camorra. Gli anni 80 in cui il cartello di clan «Nuova Famiglia» si oppose alla «Nuova Camorra Organizzata» di Raffaele Cutolo lasciarono sulle strade di Napoli e della provincia migliaia di morti. Necco raccontò quella stagione di sangue, con servizi per i tg locali che il più delle volte venivano ripresi anche dalle cronache nazionali. Reportage documentati, notizie di prima mano, interviste alla gente comune, ai familiari delle vittime, a chi ha subito una disgrazia. Il contrabbando di sigarette, il traffico di droga, la storia di Enzo Tortora, la tragedia del terremoto dell’Irpinia.

Luigi Necco è stato un testimone attento e sensibile del suo tempo, un cronista capace e coraggioso. Al punto da venire ferito alle gambe da uno sparo, fuori lo stadio di Avellino, perché c’era chi non aveva digerito un suo servizio e voleva intimidirlo. E le immagini del giornalista che sulla barella racconta l’agguato di cui egli stesso è rimasto vittima, la dice lunga sull’avere nel sangue il suo mestiere di giornalista.

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