Io sono un autarchico, del 1976, film d’esordio di Nanni Moretti è un’opera fulminante sul suo talento e narra le delusioni di un sessantottino a cui va tutto male. Film di culto, come la maggior parte della produzione cinematografica di Moretti, sarà trasmesso stasera alle 21.10 su Rai Storia. Girato in super-8 a Roma, costato appena 3 milioni e 700mila lire, nel cast vede attori non professionisti (amici, parenti, intellettuali). Il film è interamente doppiato. Successivamente venne ristampato in 16 millimetri per la distribuzione nazionale.
La trama. Michele, vive in un appartamento romano e viene mantenuto economicamente dal padre, dopo essere stato lasciato dalla moglie assieme al figlio Andrea. Occupa il suo tempo recitando in una compagnia teatrale sperimentale sotto la direzione artistica dell’amico Fabio. Ad un certo punto, il gruppo teatrale si avventura in una poco piacevole esperienza di training in collina, dalla quale alcuni non ritorneranno. Mentre prosegue la messa in scena dello spettacolo, Michele trascorre del tempo col figlio cercando di riconnettersi con Silvia. Da parte sua Fabio cerca disperatamente di mettersi in contatto con un un critico teatrale per la prima della commedia, interpretato da Beniamino Placido. Alla fine lo spettacolo viene rappresentato e il critico teatrale lo commenta ma parla di tutto tranne che della trama. Lo spettacolo viene replicato più volte, ma il pubblico diminuisce progressivamente. Così. Michele e la moglie chiudono definitivamente il loro rapporto e Fabio viene abbandonato dal pubblico dopo il vano tentativo di aprire un dibattito con gli spettatori.