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Taranto, partorisce mamma
con «placenta accreta»

 
Nicola PEPE

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Nicola PEPE

ospedale Santissima annunziata taranto

L'operazione eseguita con moderna apparecchiatura: la bimba sta bene. La placenta si era sviluppata nella parte interna dell'utero anzichè all'esterno

Venerdì 12 Gennaio 2018, 12:50

Una giovane donna, di 28 anni, alla sua seconda gravidanza, ha portato alla luce una bambina all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto grazie a un delicato intervento che ha richiesto il lavoro in equipe di differenti specialisti per la presenza di una placenta "accreta», cioè sviluppata nella parete dell’utero anziché sulla sua superficie interna. Questa condizione avrebbe comportato una gravissima emorragia durante il parto con elevato rischio per la vita della giovane mamma.

Durante la gestazione, i ginecologi dell’ospedale «Di Venere» di Bari, che seguivano la paziente, avevano scoperto che si era formata la placenta «accreta» e per questo la 28enne era stata indirizzata al «SS. Annunziata» di Taranto, dove è da anni attiva una Unità Operativa di Radiologia e Neuroradiologia Interventistica che, operando congiuntamente ai medici ostetrici, avrebbe potuto ridurre il rischio emorragico.

L’Asl di Taranto spiega che «grazie a una modernissima apparecchiatura angiografica, in grado di erogare una bassissima dose di radiazioni X, il dott. Nicola Burdi, Responsabile della Unità Operativa di Radiologia e Neuroradiologia Interventistica, e i suoi colleghi Vittorio Semeraro e Nicola Lucarelli hanno posizionato, prima del parto, due cateteri 'a palloncinò nelle arterie ipogastriche allo scopo di bloccare l’afflusso di sangue all’utero per il tempo necessario al dott. Emilio Stola, direttore della Unità Operativa di Ginecologia e Ostetricia, coadiuvato dalla dottoressa Letizia Marra, di far nascere la bambina e rimuovere la placenta e la porzione di utero da essa infiltrata».

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