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Taranto, i numeri della Chirurgia Generale: mille interventi complessi all’anno, 3 al giorno

Taranto, i numeri della Chirurgia Generale: mille interventi complessi all’anno, 3 al giorno

 
francesco casula

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francesco casula

Taranto, i numeri del Santissima Annunziata: mille interventi complessi all’anno, 3 al giorno

Al Santissima Annunziata tra casi oncologici, amore per la professione e tecnologie avanzate

Venerdì 15 Agosto 2025, 20:00

20:08

Oltre mille interventi all'anno. Quasi tre al giorno. Ma non è solo nei numeri l'eccellenza del reparto di Chirurgia generale di Taranto. Al quarto piano del Santissima Annunziata, per un gioco di destini che si incrociano, negli ultimi anni si sono ritrovati medici con competenze differenti che insieme hanno dato vita a rendere il reparto un punto di riferimento per l'intero territorio regionale. Perché quei mille interventi in dodici mesi non sono quelli «ordinari», anzi.

«È proprio la complessità degli interventi a rendere il nostro reparto così straordinario». Yuri Macchitella è uno dei camici bianchi in servizio nel reparto. È tarantino, classe 1978. Si è laureato a Siena e un lungo percorso formativo per specializzarsi in chirurgia mini-invasiva e robotica lo ha portato nelle scuole internazionali di chirurgia robotica di Grosseto e di Strasburgo. Ha lavorato per oltre dieci anni nel centro di alta specializzazione per le patologia dell'apparato digerente superiore all'ospedale San Donato di Milano, ma non solo. È stato responsabile scientifico di numerosi congressi e corsi su chirurgia mini-invasiva e chirurgia del trauma maggiore. Prima di arrivare a Taranto, nella metà del 2023, ha vissuto anche un'esperienza all'ospedale di Venezia.

Ha scelto di fare il medico quando era ancora bambino: per motivi personale ha trascorso un po' di tempo nelle corsie degli ospedali. Essere un paziente, forse, lo ha aiutato a coltivare quella propensione, a immaginare di essere il medico che avrebbe voluto incontrare da bambino. «La mia storia – racconta – si incrocia qualche anno fa con quella dell'attuale primario di Chirurgia, il dottor Maurizio Cervellera anche lui tarantino e con un immenso background professionale fuori dalla regione Puglia: è stato amore a prima vista. Era tornato a Taranto da qualche tempo e quando mi ha proposto di tornare qui mi ha spiegato in maniera chiara e diretta che era una sfida affascinante, ma non semplice. E poi dal suo studio si vedeva il mare: mi ha smosso qualcosa e sono qua».

Si inserisce così in uno scacchiere che vantava nomi eccellenti: «Ho trovato la dottoressa Tonini per la chirurgia dei sarcomi, il dottor Milano per la chirurgia proctologica e la dottoressa Cannalire con la sua equipe "rosa" di senologhe. Un'equipe eccezionale». Con il suo arrivo il livello è cresciuto ancora consentendo al reparto di migliorare l'offerta sanitaria fino a un livello di preparazione talmente alto che oggi è può competere con i grandi centri della sanità italiana.

«Principalmente – spiega Macchitella – interveniamo su casi oncologici: purtroppo è il risultato di una città minata dalle emissioni della fabbrica, ma non solo. Anche il tempo che dedichiamo ai traumi non va sottovalutato: sono tante davvero le urgenze per incidenti stradali. Del resto la provincia è ampia e tutto converge al Santissima Annunziata». Il medico tarantino snocciola numeri ed evidenzia poi come anche la senologia sia un vero e proprio fiore all'occhiello: «Non ci sono solo numeri altissimi, ma anche in questo caso si tratta di interventi molto delicati soprattutto per donne affette da tumore».

L'uso di tecnologie molto avanzate, in questo percorso di crescita professionale, ha potenziato le capacità delle risorse umane: «La chirurgia mini-invasiva e robotica è un approccio che offre maggiore accuratezza al medico, ma soprattutto al paziente garantisce tempi di ripresa più rapidi: sono in piedi già il giorno dell'operazione e l’assenza di dolore rende l’esperienza meno traumatica». Ma c'è anche un risvolto della medaglia: «L'equipe lavora giorno e notte: chi interviene la mattina nelle operazioni ordinarie è anche reperibile di notte per emergenze come, ad esempio, gli incidenti stradali. È un sacrificio significativo, certo, ma questa non è una professione come tutte le altre». In questa squadra sono tutti accomunati dalla volontà di dare il proprio contributo a questo territorio così difficile. «Il medico a Taranto è una maggiore responsabilità: la mia città è in un momento estremamente delicato e ha bisogno di un impegno sociale. E ognuno deve offrirlo secondo le proprie competenze».

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