Al termine della segreteria provinciale di Fdi a Bari c’è una novità: nel novero delle candidature per le regionali (ben undici uomini e nove donne) ci sono anche le disponibilità dei senatori Filippo Melchiorre e Maria Nocco mentre cresce la tensione con l’area fittiana, accusata di disinteresse per la contesa del 23 e 24 novembre. La riunione, tenuta nella sede di piazza San Ferdinando, era stata convocata per fare il punto sulla lista ed è stata preceduta da una serie di contatti e di sollecitazioni ai parlamentari per dare un contributo concreto alla campagna elettorale per la Fiamma e Luigi Lobuono.
Melchiorre e la Nocco hanno raccolto l’invito, apprezzato anche dal partito nazionale, per schierarsi in prima linea (hanno già compilato il modulo di accettazione della candidatura), ma sullo sfondo restano crescenti polemiche per quello che è stato da qualcuno definito «un disimpegno dell’area fittiana». L’obiezione che la dirigenza più vicina alla Meloni formula nei confronti della corrente cresciuta intorno al politico di Maglie è che solo nel 2020 si registrò una mobilitazione in grado di indicare non solo più candidature in Fdi, ma anche 50 nomi in tutta la Puglia per la civica «La Puglia domani». Questo sodalizio, un sorta di «lista del presidente Raffaele Fitto», raccolse un risultato notevole: l’8,42%, eleggendo anche ben quattro consiglieri regionali grazie a oltre 140mila voti. «Ad oggi di queste energie non c’è traccia nelle dinamiche delle giornate di lavoro sulle liste: del blocco che aveva sostenuto Fitto non abbiamo notizie. E il nostro rivale, Decaro, non è solo un ex sindaco Pd, ma è anche presidente della Commissione Envi a Bruxelles, dove la contrapposizione tra socialisti e conservatori, partito di Fitto, è costante. Ma questo particolare sembra non avere peso», chiosa uno storico meloniano davanti al caffè Jerome, paventando un insufficiente interesse da parte di chi aggregò quel consenso per il centrodestra.
Allo stato i fittiani hanno indicato al segretario Michele Picaro, eurodeputato, solo i nomi di Domenico Damascelli, già consigliere comunale e candidato sindaco a Bitonto, e di Raffaella Casamassima, esponente Fdi a Cassano Murge, molto vicina al senatore Ignazio Zullo. E proprio al parlamentare murgiano i meloniani, secondo le indiscrezioni emerse dalla riunione barese, chiedono un surplus di dedizione (o una sua candidatura, o ulteriori indicazioni per la lista), al fine di poter riscontrare l’impegno plurale richiesto.
Nell’ultima tornata di regionali autunnali, ci sono già due casi di parlamentari della Fiamma scesi in campo per rafforzare il partito: in Calabria ha corso Wanda Ferro, sottosegretario all’Interno, raccogliendo ben 11mila preferenze (non abbastanza per risultare eletta), mentre in Toscana Chiara La Porta, deputato e dirigente di Gioventù nazionale, ha ottenuto un plebiscito nella provincia di Prato: lascerà lo scranno di Montecitorio ed entrerà nel consiglio regionale.
Da via della Scrofa, storica sede prima del Msi, poi di An e ora di Fdi, si osservano le evoluzioni delle candidature nel territorio (e l’abnegazione di chi le determina). Qualcuno sussurra anche che l’esito della competizione pugliese sarà uno degli elementi monitorati in vista della compilazione delle prossime liste per le politiche del 2027, mentre nell’immediato «non si possono escludere stravolgimenti tra i nomi dell’elenco del Barese». Qualche nome potrebbe essere depennato.
