TARANTO - Ha ammesso di aver scagliato la pietra sul volto del 26enne di nazionalità nigeriana, ma di aver agito solo per difendersi. È quanto ha raccontato dinanzi al magistrato uno dei 7 minorenni coinvolti nell’inchiesta sulla baby gang che ha seminato il panico nel quartiere Tamburi, lo scorso gennaio. Sono cominciati ieri, infatti, i primi interrogatori preventivi con il giudice Paola Morelli dopo la richiesta del pm Lelio Festa che coordina le indagini, di collocare gli indagati in una comunità.
Accompagnati dagli avvocati Giuseppe Leoni e Glenda Schirano, 4 dei 5 minorenni hanno negato ogni accusa, mentre il 17enne, come detto, ha confessato di aver colpito il 26enne solo perché questo aveva minacciato con un bastone lui e gli altri componenti del gruppo. Nei prossimi giorni saranno gli altri 2 minori a dover comparire dinanzi al magistrato assieme ai propri difensori, tra questi anche l’avvocato Andrea Maggio.
Di età compresa tra 14 e 17 anni, le accuse nei loro confronti sono di lesioni personali aggravate da odio razziale, resistenza a pubblico ufficiale e vilipendio. Per gli altri membri del gruppo, però – se ne contano una decina di età inferiore ai 14 anni - non è stata avviata alcuna azione penale perché al di sotto dei 14 anni: età minima per la legge italiana per essere giudicati.
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