Sabato 06 Settembre 2025 | 18:35

Taranto, ha raggirato un invalido e un'anziana: finisce in carcere un 54enne

 
ALESSANDRA CANNETIELLO e FRANCESCO CASULA

Reporter:

ALESSANDRA CANNETIELLO e FRANCESCO CASULA

Taranto, ha raggirato un invalido e un'anziana: finisce in carcere un 54enne

Si è appropriato delle pensioni di entrambi e dell’appartamento

Venerdì 10 Gennaio 2025, 06:30

Prima ha messo le mani sulle pensioni di un invalido e di sua madre 91enne, poi ha ottenuto la nuda proprietà di una casa in cui i due vivevano nel centro di Taranto. È finito in carcere con l’accusa di circonvenzione di incapace Nicola Zanframundo 54enne di Massafra arrestato nei giorni scorsi dagli investigatori della Squadra mobile al termine di una complessa indagine coordinata dal pubblico ministero Francesca Colaci. È stato il gip Fulvia Misserini a firmare l’ordinanza nella quale ha accolto la ricostruzione dell’accusa e ha disposto la custodia in cella per il 54enne.

Nelle 41 pagine che compongo il provvedimento, il giudice Misserini ha sostanzialmente spiegato come l’indagato abbia messo in piedi un’opera di convincimento continua e incessante: i poliziotti diretti dal vice questore Luigi Vessio hanno infatti ritrovato tra gennaio e maggio 2024 oltre 6mila telefonate tra il 54enne e l’invalido. In queste conversazioni, stando a quanto si legge negli atti, Zanframundo si informava sulle condizioni di salute dell’anziana donna e poi cominciava una martellante di accusa e delegittimazione dei parenti stretti: alla sua vittima aveva raccontato al punto da convincerlo che il fratello e la sorella avessero bloccato le pensioni e che erano in procinto di avviare azioni che avrebbero sostanzialmente messo fuori casa lui e sua madre. Il giudice nel suo provvedimento scrive che l’indagato si mostra amico, interessato al solo bene dell’uomo e della madre, preoccupato della loro salute e del loro benessere e dipinge i fratelli del primo come avidi e interessati solamente al denaro della madre. Dimostra di essere a conoscenza della gestione del patrimonio familiare e del denaro fino a ottenerne prima la gestione diretta e infine ad acquisire la proprietà immobiliare. Un raggiro fatto con modalità che il gip Misserini definisce «evidenti e particolarmente odiose»: insiste infatti nel rappresentare la situazione di conflitto con i fratelli, si mostra come terzo in buona fede e disinteressato con l’obiettivo di carpire la fiducia e manipolare la vittima. E così, secondo l’accusa, ottiene le carte con cui, puntualmente, si reca agli sportelli automatici per prelevare la pensione non appena accreditata sui conti. E quando la vittima chiede aiuto punta il dito contro i parenti. Non solo. Quando la vittima, priva di denaro, chiede aiuto, mostra persino di essere disposto a sostenerlo con suoi soldi: e così utilizza il denaro delle pensioni per comprare medicinali o altri beni necessari alla sopravvivenza dell’invalido e della madre ed è per questo che la vittima a un certo punto pensa di essere in debito di qualche migliaio di euro con il 54enne al punto da decidere di cedergli l’appartamento nel centro di Taranto.

E quando in questo disegno si intromettono i parenti delle vittime, scattano le minacce e persino l’aggressione: Zanframundo deve infatti rispondere anche di lesioni e violenza privata ai danni di un membro della famiglia intervenuto per tentare di salvare i parenti da quella situazione.

Al termine dell’inchiesta, quindi, il pm Colaci ha chiesto e ottenuto non solo la detenzione in carcere di Zanframundo, ma anche il sequestro dell’abitazione nel borgo umbertino e di diversi conti correnti e del denaro del 54enne fino alla somma di 11mila euro pari ai prelievi delle pensioni che l’uomo avrebbe compiuto nel corso del tempo.

Nelle prossime ore l’uomo dovrà comparire dinanzi al giudice per l’interrogatorio di garanzia: in quella occasione dovrà decidere se rispondere alle domande del giudice e fornire la sua versione dei fatti oppure avvalersi della facoltà di non rispondere.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)