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Taranto, tentata estorsione a una coppia: condannato un ex sindacalista

 
Francesco Casula

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Francesco Casula

Taranto, tentata estorsione a una coppia: condannato un ex sindacalista

L’Usb lo ha immediatamente espulso dopo averlo denunciato

Domenica 26 Maggio 2024, 08:53

TARANTO - È stato condannato a 1 anno e 6 mesi di reclusione Egidio Murciano, 49enne tarantino ed ex sindacalista accusato di tentata estorsione per aver chiesto sottobanco somme di denaro a una coppia coinvolta in una vertenza lavorativa. È stato il giudice Benedetto Ruberto a emettere nel pomeriggio di venerdi il verdetto: il pubblico ministero Marzia Castiglia aveva chiesto una pena di 2 anni, ma il difensore, l'avvocato Giorgia de Tomasi è riuscita a rimedia una condanna meno pensante.

I fatti risalgono a giugno 2022 quando una badante decise di avviare una vertenza nei confronti dei familiari di una anziana alla quale aveva prestato cure per due anni. La donna decise di rivolgersi all'Usb e la questione fu affidata proprio a Murciano: questi convocò i familiari dell'anziana e spiegò che sulla base dei calcoli svolti rispetto alle ore lavorate dalla donna, era necessario versare una somma di 4mila euro. A questa richiesta, però, ne aggiunse una seconda insolita: i familiari avrebbero dovuto consegnare a lui, in busta chiusa e fuori dall'accordo transattivo, la somma di 1500 che doveva essere consegnati ad alcuni malavitosi che sostanzialmente proteggevano la donna. Una richiesta che generò immediatamente terrore nella coppia. Il giorno seguente, i parenti dell'anziana incontrarono nuovamente il sindacalista in un bar e mentre chiacchieravano, l'uomo si alzò per salutare un avventore e poi spiegò ai malcapitati: «Vedete? È lui, è venuto qua per vedere se stavate qua». Il terrore dei due è stato casualmente raccontato nelle ore successive a una vicina che conoscendo il sindacato Usb si è detta stranita e ha invitato li ha invitati a contattare Franco Rizzo, leader del sindacato nel tarantino non solo. Una volta scoperta la storia, Rizzo, non solo ha spiegato che quella richiesta era illecita, ma ha invitato la coppia a rivolgersi alle forze dell'ordine e poi, in pochi giorni, ha espulso Murciano dal sindacato dopo averlo a sua volta denunciato.

Nella sua sentenza il giudice Ruberto ha spiegato «il Murciano ha fatto leva, per conseguire l’ingiusto profitto (costituito dalla corresponsione di una somma di denaro ulteriore rispetto a quella prevista per concludere una transazione), non tanto sulla qualità di rappresentante sindacale della lavoratrice, quanto sull’interessamento, nella vicenda, di personaggi legati a noti ambienti malavitosi di Taranto» quindi «è pacifica - scrive il giudice - la valenza intimidatrice delle parole adoperate, che hanno senz’altro messo la parte offesa in condizione di doverne subire la volontà per evitare il paventato verificarsi di un più grave pregiudizio».

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