MARTINA FRANCA - Si chiama Prospero ed è un cavallo murgese allevato a Martina Franca. È toccato a lui aprire il corteo della fanfara dei Carabinieri al Festival di Sanremo.
Il comandante, maestro Fabio Tassinari, in testa a cavalcare un cavallo murgese grigio ferro testa di moro. Prospero è un esemplare allevato a Martina Franca, presso il centro di selezione equestre gestito dal reparto Carabinieri Biodiversità di «Masseria Galeone», coordinato dal Comandante Giovanni Notarnicola, che continua nella sua preziosa attività di tutela e valorizzazione di questa speciale razza, vanto del patrimonio zootecnico della Puglia centromeridionale ed in particolare della Valle d’Itria.
Nel corteo alla 74esima edizione del Festival della canzone italiana di Sanremo c’erano anche altri due esemplari martinesi di cavalli morelli schierati subito dopo il comandante Tassinari, montati da due musicisti con i timpani. Quest’ anno dal Comando Carabinieri Biodiversità di Martina Franca saranno trasferiti altri 4 cavalli grigi alla fanfara, mentre nel 2025 ce ne saranno altri 7 grigi.
I cavalli murgesi compongono, oltre alla fanfara dei Carabinieri, anche il carosello storico e vengono impiegati anche dal Reggimento Corazzieri al servizio del Presidente della Repubblica. L’impiego di questa razza è particolarmente diversificato, perché i cavalli murgesi vengono utilizzati per la vigilanza nei Parchi e nelle Riserve, per il controllo del territorio, per la rappresentanza e per l’ordine pubblico.
Un singolare progetto avviato dal Reparto Carabinieri Biodiversità di Martina Franca, è quello del recupero del “mulo martinese”, ibrido sterile ottenuto dall’incrocio delle fattrici murgesi con stalloni di Asino di Martina Franca, razza asinina di notevole statura, autoctona del territorio pugliese. Il mulo martinese, in passato, era molto utilizzato nelle lavorazioni agricole, nell’esbosco del legname, nonché per finalità belliche. Infatti questo ibrido, riunisce ed esalta le caratteristiche di entrambe le specie: la robustezza del cavallo e la resistenza al lavoro dell’asino. Il mulo martinese è ormai diventato molto raro, tanto che è davvero difficile osservarlo in allevamenti, aziende agricole ed imprese forestali.
Proprio per questo motivo, il Reparto Carabinieri Biodiversità di Martina Franca ha avviato un progetto sperimentale per la produzione di muli martinesi per finalità scientifiche, per il recupero delle antiche tradizioni e per l’impiego di questi animali in attività di educazione ambientale e avvicinamento dei bambini e dei disabili agli animali.