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Comune di Taranto: tutti in attesa delle mosse degli assessori

 
Fabio Venere

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Fabio Venere

Il diario della crisi Comune, tutti in attesa delle mosse degli assessori

Ecco cosa è accaduto dopo lo «strappo» di Pd, Con e M5s. Azzaro, Giorno, Luppino e Ficocelli non dovrebbero dimettersi

Domenica 19 Novembre 2023, 13:14

TARANTO - Il the day after di Rinaldo Melucci è all’insegna della serenità. Da rendere visibile il più possibile, da ostentare nel caso servisse. In realtà, il giorno dopo l’annuncio dell’appoggio esterno da parte dei vertici regionali di Pd, M5s e Con come reazione al siuramento dell’assessore Viggiano (Dem), il sindaco di Taranto non finge una serenità di facciata. Lo è davvero. E il suo stato d’animo assume forma e sostanza partendo dalla consapevolezza che gli assessori comunali dei partiti di centrosinistra non si dimetteranno.

In un contesto simile, ai microfoni di Antenna Sud che lo «intercetta» nella giornata dedicata alla colletta alimentare, Melucci assicura: «La maggioranza è solida, nonostante quello che dice in giro. Certo, provenienti da altre città, ci sono logiche che vogliono mettere dei vincoli o stritolare il nostro territorio, ma - afferma accennando un mezzo sorriso - devono arrendersi ad una classe dirigente che lavora ogni giorni per difendere gli interessi di Taranto». Poi, entrando nello specifico, il capo dell’Amministrazione comunale dichiara: «Per quel che riguarda la revoca della delega assessorile a Francesca Viggiano a venir meno - assicura il sindaco di Taranto - non è stato, almeno in questo, il mio rapporto con il Partito democratico ma quello fiduciario con l’assessore. Per quel che riguarda, invece, gli altri partiti del centrosinistra che hanno firmato il documento in cui annunciano l’appoggio esterno alla mia Amministrazione, e mi riferisco a Con e ai Cinque Stelle, faccio notare che il primo ha un assessore di sua diretta indicazione che è Gabriella Ficocelli (ieri peraltro presente all’iniziativa promossa dal Banco alimentare, ndr) mentre il M5s ne ha un’altra (Mary Luppino, ndr) che non è stata da messa in discussione, ma anzi rafforzata. Ora - aggiunge Melucci - non capisco il motivo per cui la mattina si dica e si concordi una cosa e la sera si sottoscrivano documenti di altro tipo. Andiamo avanti, con questa bella maggioranza che governa Palazzo di Città».

Gli assessori e i consiglieri, dunque. Al momento l’ipotesi che i primi si dimettano e che i secondi si limitino all’appoggio esterno è molto debole. Sbilanciandosi giusto un attimo tra i dieci consiglieri che fanno parte del cartello compposto da Partito democratico, movimento emilianista e pentastellati, probabilmente, solo 2 potrebbero non aderire più completamente alle logiche della giunta. Gli altri dovrebbero, invece, continuare a sostenere Melucci. Nessuno, tra i consiglieri, ha voglia di andarsene a casa. La consiliatura non ha raggiunto neppure il giro di boa (2 anni e mezzo) per fare calcoli su un’eventuale fine anticipata. E gli assessori? Qui, in particolare, gli sguardi sono orientati maggiormente verso quelli del Pd: Gianni Azzaro e Mattia Giorno. Che, per ora, scelgono la via del silenzio. Ma la percezione è che vogliano restare al loro posto anche se domani sera la Direzione provinciale del partito dovesse ratificare l’appoggio esterno. O meglio, forse, si dimetterebbero pure ma solo a condizione che faccia altrettanto chi ha altri incarichi collegati al Comune (Amiu, Amat, Asi). E questo non avverrà.

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