«È un traguardo che finalmente viene riconosciuto anche sulla carta, ma che in realtà nessuno poteva negare. Io vengo dall’amore per pane e olio, perché mia nonna mi portava al frantoio. Per questo sostengo che tutti noi, dai cuochi a chi promuove il cibo, abbiamo sempre parlato di quanto siamo bravi a elaborare ricette e valorizzare i prodotti. Adesso, invece, è il momento giusto per tornare alle cose semplici: al pane, al vino, all’olio»: è il commento dello chef Simone Rugiati sul riconoscimento della cucina italiana come patrimonio Unesco.
Lo chef è intervenuto nel pomeriggio a Matera per inaugurare, in qualità di testimonial, la Winter Tour Edition, nuova tappa del progetto di comunicazione territoriale ideato, promosso e coordinato da Sinapsi Lucana. «Non possiamo ignorare - ha concluso - quanto il cibo autentico faccia bene -. Questo titolo racconta la realtà dei fatti: se fai bene la spesa, la tua casa resta il miglior ristorante del mondo. Noi siamo quello che mangiamo».
















