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Ex Ilva di Taranto, Emiliano: «Tap primo passo per la decarbonizzazione»

 
Redazione online

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Taranto, l'ex Ilva allo Stato? Per gli ambientalisti non è la soluzione

L'ex Ilva di Taranto

Secondo il presidente della Regione «La condizione definitiva per far funzionare gli impianti deve essere raggiunta con fotovoltaico, eolico e produzione di idrogeno»

Mercoledì 22 Febbraio 2023, 12:54

BARI - «Il primo passo per la decarbonizzazione» dell’ex Ilva e della centrale Enel di Brindisi «potrebbe essere effettuato con il Tap, attraverso un uso temporaneo del gas». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, a margine della prima tappa del roadshow ideato da Edison Next e Anci Puglia e in cui sono stati illustrati i risultati dello studio «Le opportunità di decarbonizzazione della Puglia». 

«La condizione definitiva per far funzionare gli impianti - ha aggiunto - deve essere però raggiunta con fotovoltaico, eolico e produzione di idrogeno perché per far funzionare l’impianto Dri non è necessario per forza il gas». Emiliano ha ricordato che «quando con il ministro Angelino Alfano incontrai il governo dell’Azerbaijan e il vice presidente della Socar, entrambi mi dissero di essere disponibili a fornire attraverso Tap un miliardo 700 milioni di metri cubi di gas necessari alla decarbonizazione sia della centrale Enel di Brindisi sia dell’ex Ilva di Taranto, allo stesso prezzo energetico del carbone». «Questa intesa - dice - è sempre realizzabile anche perché adesso il Tap deve essere portato da dieci a venti miliardi di metri cubi». 

Emiliano ha poi commentato la possibilità che il decreto ex Ilva introduca un ridimensionamento dello stabilimento di Taranto in termini di dimensioni. Parlando della possibilità che il provvedimento elimini la Verifica di impatto ambientale, il governatore ha aggiunto di non sapere «come si possa evitare la Via, probabilmente il decreto ritiene che si debbano applicare le norme attualmente in vigore e che non siano necessarie modifiche legislative». Emiliano ha inoltre detto che «per realizzare i nuovi impianti potrebbe essere necessario semplificare le norme della Via. Questo decreto potrebbe essere un’opportunità». 

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