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Taranto, Ex Ilva, Tar: ora il Ministero concluda riesame ex Batteria 12

 
Redazione online

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Incidente all'ex Ilva: rischio esplosione in convertitore acciaieria

Illustrato alle organizzazioni sindacali il nuovo progetto di videosorveglianza

Giovedì 22 Luglio 2021, 16:04

Taranto - Il Tar del Lazio ha disposto l'obbligo per il Ministero della Transizione Ecologica di concludere il riesame della richiesta di Acciaierie d’Italia di prorogare dei termini per gli interventi di adeguamento dell’ex Ilva riguardanti 'Batteria n. 12 e Nuova doccia 6'; nelle more, però il gestore è obbligato a proseguire la messa fuori produzione della stessa Batteria n. 12. Con questa decisione i giudici amministrativi sono stati nuovamente chiamati a decidere sulle prescrizioni ambientali alle Acciaierie d’Italia (ex Ilva) disposte dal ministro Roberto Cingolani.

Il Tar nella lunga e complessa ordinanza, dopo aver dato atto di tutti i passaggi della vicenda, ha ritenuto che «rimane impregiudicata ogni valutazione di quanto eccepito dall’Avvocatura in ordine alla responsabilità del Gestore circa il mancato avvio delle procedure di spegnimento in termini anticipati e preordinati al rispetto della scadenza del 30 giugno 2021"; in più, ha ritenuto «comunque necessario - a tutela delle preminenti ragioni di protezione dell’ambiente, della salute umana e della sicurezza dell’impianto - che l'Autorità resistente (il Ministero) provveda sollecitamente alla conclusione del procedimento di riesame pendente, alla luce di quanto risulta agli atti di causa (circa i rischi di impatti negativi sull'impianto di trattamento delle acque reflue, per effetto della chiusura accelerata nei termini di dieci giorni originariamente fissato) e riscontrato dall’ISPRA».

Nelle more del riesame - scrivono i giudici - «(e fatto salvo ogni provvedimento dell’Autorità), le parti continueranno ad operare per la messa fuori produzione della Batteria 12 secondo la tempistica e la metodologia riscontrata con ISPRA entro il termine del 31.08.2021».

Progetto videosorveglianza - Acciaierie d’Italia ha illustrato alle organizzazioni sindacali di Taranto il nuovo progetto di videosorveglianza che vuole attuare in tutti i siti del Gruppo per elevare il livello di sicurezza e salvaguardare i beni aziendali.

Il progetto presentato dal responsabile della Vigilanza aziendale di Taranto prevede l’installazione di 32 dispositivi tra telecamere e termocamere, dislocate in 6 aree ritenute strategiche: la Portineria A; Magazzino del Difficile Impiego; Sottopasso del 3° sporgente; Magazzino Generale; Parco Rottame Acc/1 e Parco Rottame Acc/2. Alessandro Dipino della segreteria provinciale Ugl Metalmeccanici di Taranto spiega che «tale necessità nasce dall’esigenza di evitare, come accaduto già in passato, ingressi fraudolenti da parte di balordi nonché su esplicita richiesta avanzata dalle Autorità di Pubblica Sicurezza per il controllo di extracomunitari illecitamente fuoriusciti dai Centri di accoglienza». Le videoregistrazioni saranno conservate «per un periodo massimo di 72 ore e saranno gestite esclusivamente dal personale della sala operativa della Vigilanza e Tutela del Patrimonio Aziendale».

Pur manifestando «la disponibilità - aggiunge Dipino - all’accoglimento del progetto, è stato chiesto all’azienda di proseguire la discussione non prima di aver verificato i luoghi interessati alle installazioni al fine di appurare il rispetto della legittimità delle riprese, in ottemperanza all’art. 4 dello Statuto dei Lavoratori che pone il divieto generale del controllo a distanza delle attività dei lavoratori». L'Ugl Metalmeccanici ha «portato all’attenzione - conclude il sindacalista - la necessità di dover estendere tale videosorveglianza anche ai parcheggi auto esterni all’azienda», dove si sono verificati furti e incendi di auto e l’aggressione a un operaio. 

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