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Ex Ilva, anche l'Ue indica la strada della decarbonizzazione

 
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Ilva, nel piano Mittal Marcegagliaspuntano oltre 2400 esuberi

Il sindaco: «A Taranto non un euro per la siderurgia o vecchi modelli industriali legati ai fossili»

Martedì 25 Maggio 2021, 10:13

Taranto - «A giudicare le politiche europee, nulla più giustifica la mancanza di un accordo di programma sull'ex Ilva». Lo sottolinea il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci all'indomani del tavolo tecnico-istituzionale per la redazione del piano locale per la transizione giusta.

Meluzzi riferisce che «PricewaterhouseCoopers, l'advisor che sta operando per conto della Direzione Generale per il sostegno alle riforme strutturali della Commissione europea, ha avuto modo di illustrare agli organismi del Governo, della Regione Puglia, della Provincia e del Comune di Taranto i meccanismi di ammissibilità ed il cronoprogramma per i finanziamenti del primo pilastro della transizione giusta europea».

Secondo il primo cittadino, «non un euro può essere speso per la siderurgia o per vecchi modelli industriali legati ai fossili. La significativa copertura finanziaria a disposizione di Taranto, per espressa e coerente indicazione dell’Unione europea e anche dei piani strategici locali ormai in vigore, deve essere impegnata per progetti volti alla decarbonizzazione, alla neutralità climatica, alla creazione - aggiunge - di posti di lavoro in settori nuovi, alla realizzazione di reti intelligenti, alla sperimentazione sull'idrogeno, alla rigenerazione del nostro territorio».

Il piano locale, precisa ancora Melucci, prenderà le mosse dal vigente piano strategico regionale «Taranto Futuro Prossimo» e dal piano comunale di transizione ecologica, economica ed energetica «Ecosistema Taranto», che «hanno già visto - conclude - un'ampia partecipazione dei cittadini ionici al percorso di trasformazione del modello di sviluppo locale in chiave alternativa e sostenibile. Tutto questo lavoro necessita di un ordinato e rapido coordinamento con le attività già in programma nell’ambito del Cis Taranto, sotto la gestione del Ministero per il sud e la coesione territoriale»

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