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Ex Ilva, Melucci: ecco perchè dico no al piano del Governo. Taranto seconda in Italia per denunce malattie tumorali

 
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Ex Ilva, Melucci: ecco perchè dico no al piano del Governo. Taranto seconda in Italia per denunce malattie tumorali

Il capoluogo jonico registra 89 casi a ottobre dopo Torino (91). Mercoledì 9 si apra un dialogo serio

Domenica 06 Dicembre 2020, 16:23

19:19

Il sindaco di Taranto, Melucci, dice no al Piano del Governo sull'ex Ilva e lo fa chiedendo a viva voce che al tavolo di negoziato ci sia la comunità locale e nessuno deve disertarlo con l'obiettivo di ricercare soluzione veramente sostenibili. E cita i dati Inail di ottobre 2020 che collocano Taranto come la città italiana con il più alto tasso (dopo Torino) di denunce per malattie tumorali.

«L'ex Ilva - scrive il primo citadino del capoluogo jonico - è un paradigma per tutta l'Italia. Non ci sarà futuro roseo per il sistema Paese senza una soluzione sostenibile e rispettosa dei diritti umani e costituzionali per Taranto. Il tempo dei rinvii e dei trucchi è scaduto. E non possono più le ragioni della produzione nazionale soverchiare le ragioni della salute e dell'ambiente a Taranto».

«Il prossimo 9 dicembre - prosegue - è lo spartiacque della storia moderna di Taranto. Mercoledì deve aprirsi finalmente un dialogo serio tra tutti, senza preconcetti, ove deve entrare la scienza e devono valere i numeri, quelli dell'occupazione come quelli dei soldi che il Governo è disposto a impiegare per la salvezza di Taranto, e soprattutto i numeri di una strage che deve finire».

Chi diserta quel tavolo, per Melucci «si assume un'incancellabile responsabilità davanti alla città intera e ai suoi figli. Ai no muscolari e inspiegabili, nelle dichiarazioni di alcuni vertici sindacali di queste ore, risponderemo con un atteggiamento collaborativo e pacato, razionale e responsabile. Ma le ipocrisie adesso devono cadere. Il Governo deve dirci se crede alla transizione giusta per Taranto e il Paese, se ha nelle corde questa forza e questo coraggio».

GLI ASSETTI PRODUTTIVI

Probabilmente il Governo firmerà quell'intesa così scadente per la salute e l'ambiente con ArcelorMittal, ma questo non impedirà alla città di andare avanti sulla strada della riconversione e dell'arretramento dello stabilimento.

Io voglio ancora sperare che tutte le forze politiche e di Governo sappiano cogliere questa opportunità di dialogo con la comunità e vogliano sforzarsi di intraprendere strade più impegnative ed onerose, ma sicuramente più morali».

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